All’inizio, il nome confonde un pò – Angelica, la band punk inglese? Il quartetto Christian metal canadese? No e no. Dietro ad “Angelica” si nasconde la vocalist svedese (ma per metà australiana) Angelica Rylin, front-woman del gruppo symphonic metal The Murder Of My Sweet, della quale è cantante e autrice dei testi, che si mette ora alla prova come solista: preannunciato da alcuni video teaser pubblicati su YouTube nel corso dello scorso anno, “Thrive” è la prima release interamente a suo nome.
Interamente nel senso che appunto è l’album con cui si presenta come solo artist; non è tutta farina del suo sacco quello che ci presenta in questo disco, ricco di collaborazioni a livello musicale e non. Tanto per cominciare, la produzione e le parti di batteria sono affidate a Daniel Flores, con il quale Angelica già condivide l’esperienza The Murder Of My Sweet, insieme anche a Johann Niemann, qui presente al basso. E ancora, Magnus Karlsson (Primal Fear) e Jesper Stromblad (ex-In Flames, Hammerfall, Dimension Zero) come guest alle chitarre in alcuni brani, Matt Guillory (James LaBrie) appare invece alle tastiere. E non è tutto: la cantante, che si è occupata della stesura dei testi, ha potuto contare sulla collaborazione di nomi illustri –su tutti, Harry Hess (Harem Scarem) e il nostro connazionale Alessandro Del Vecchio –per la stesura di alcuni di questi.
Sono insomma parecchi i musicisti che hanno visto del potenziale nel progetto della vocalist, e non hanno certo tutti i torti perché “Thrive” è un album interessante e fresco, che non sa di già sentito. La bella voce di Angelica sembra trovarsi molto a proprio agio tra le sonorità hard rock e la nostra eroina getta la maschera in fretta per quanto riguarda le sue fonti d’ispirazione –già, perché può sembrare strano che la cantante di una band symphonic metal si dedichi ad un progetto hard rock, ma il motivo è semplice: gli idoli d’infanzia della svedese sono Ann Wilson, leader delle Heart, Leigh Matty (Romeo's Daughter) e la cantante americana Robin Beck. E si sente, senza che l’ammirazione diventi imitazione. Tra gli highlight del disco, l’eclettica opener “Breaking Your Heart”, “Nothing Else You Can Break” con il suo ritornello super-orecchiabile ,“Losers In Paradise” che dà veramente idea delle potenzialità vocali di Angelica e la conclusiva “Take Me To Your Heart”, con le riconoscibili tastiere del già citato Guillory.