Un principio di 2019 caratterizzato da album AOR di così eccellente qualità supera, forse, i migliori auspici di appassionati e addetti ai lavori: ed ecco che, dopo l'uscita dell'incredibile platter dei Gathering Of Kings "First mission", un'altra band svedese da sogno, i Find Me, ci regalano un piccolo gioiello radiofonico da suggere tutto d'un fiato. Il parterre de roi apparecchiato per il loro terzo LP in studio, "Angels In Blue", è quello da stropicciarsi gli occhi. Il singer statunitense Robbie Lablanc appare in forma smagliante: il suo timbro si fa leggermente più aggressivo, ma senza eccesso alcuno, le canzoni vengono padroneggiate con naturalezza dall'inizio alla fine, in breve un'esibizione semplicemente fuori dall'ordinario. Il batterista Daniel Flores, poi, dal curriculum lungo quanto diversi campi di hockey su ghiaccio messi in fila indiana e con una reputazione invidiabile e polivalente all'interno della scena musicale (Issa, The Murder Of My Sweet), dardeggia sul velluto bacchette e percussioni. Se aggiungiamo la classe di Michael Palace, protagonista delle parti ritmiche e soliste di chitarra su "Can't Let Go" e "Only The Lonely" e l'intervento straordinario di Marcus Nygren degli State Of Salazar ai cori di "Straight Of Eternity", ebbene, difficile pensare a un buco nell'acqua.
Missaggio e produzione non appagano appieno: si tratta, però, di dettagli di scarso peso che in un disco lambente davvero la perfezione contano quanto il due di coppe a briscola. Già i primi due pezzi, la keys oriented "No Tears In Paradise" e la totoesque "Chain Of Love" giustificano l'acquisto dell'opus, eppure il resto del lotto non si lascia certo pregare: "True Believer", ideale colonna sonora per un film perduto degli anni'80, la ballad strappacuore "One Last Kiss", l'esplosiva e trionfale title track, il carico di emozioni (e ritornelli) di "Show Me What You'd Die For" e "Waiting For A Lifetime", l'energica "Living A Lie", che Robert Tepper non avrebbe certo disdegnato fischiettare, confermano che il verbo di Journey e Giant non venne, illo tempore, proferito invano. Non poteva mancare, come dessert, "Desperate Dreams", brano dei Survivor interpretato con rigore e partecipazione: insomma, autentica estasi aurorale per gli amanti del rock melodico e muscolare di pregevole fattura scandinava.
La maniera idonea per ascoltare "Angels In Blue"? Correre sul tapis roulant, e, parallelamente, guardare Rocky III e IV tenendo il volume a livelli infinitesimali, rimangono le azioni da compiere al fine di calarsi nella giusta atmosfera evocata dal lavoro. Perché i Find Me, fortunatamente, non appartengono a questo decennio.