Angelus Apatrida
Angelus Apatrida

2021, Century Media Records
Thrash Metal

Gli spagnoli più violenti del thrash tornano all'assalto con un altro album di spessore
Recensione di Matteo Poli - Pubblicata in data: 11/02/21

Angelus Apatrida. Ecco una band che evolve costantemente, pubblicando album incendiari che ambiscono a consolidare i limiti del genere cui appartengono e detenere la corona da intrepidi hidalgos. Hanno raggiunto un acme con il riuscito "Cabaret de la Guillotine" del 2018 ma, a quanto pare, l'Angelo Senza Patria non trova facilmente casa ed è sempre sul sentiero di guerra.

 

Nei mesi difficili appena passati, la band si è blindata in isolamento mettendo insieme musica, brano a brano. Originariamente pianificato come EP, il full lenght omonimo "Angelus Apatrida" è emerso con l'urgenza di una richiesta di riscatto: "Questo album sarà sorprendente per tutti, sia per i fan dell'old school che per quelli della new wave", afferma il cantante/chitarrista nonché lead composer della band Guillermo Izquierdo, "Tutti noteranno che abbiamo cambiato la nostra accordatura, per la prima volta in vent'anni! Ora siamo in standard D e improvvisamente... wow, è stato come ascoltare "Vulgar Display Of Power" (dei Pantera, n.d.r.) per la prima volta! Abbiamo composto molti nuovi riff e tutto suonava davvero diverso".

 

Decisamente, il nume tutelare dei Pantera - soprattutto dai primi due album metal groove - aleggia e permea tutto il lavoro, dallo stile vocale di Guillermo al riffing, alle ritmiche ma l'omaggio è esplicito e non infastidisce, anzi arricchisce di un sapore in più l'iberica miscela che già abbiamo imparato a gustare. Per l'artwork, la combo si avvale ancora dei pennelli di Gyula Havancsák (AnnihilatorDestructionStratovarius); le liriche poi, sono quelle di chi sembra reggere lo specchio allo sfacelo intorno a lui. Ma è proprio questo che il metal fa.

 

"C'è molta rabbia dentro per ciò che abbiamo attraversato negli ultimi mesi. Quasi metà dell'album è stata composta prima della pandemia. Poi tutto è cambiato. Qui in Spagna le cose erano davvero, davvero incasinate. Anche con la situazione politica. Siamo al punto di ebollizione".

 

Per dare incendio alla ferocia delle loro nuove canzoni, gli Angelus Apatrida hanno reclutato per il mixing ed il mastering della brutale impresa, Zeuss (Rob ZombieOverkillHatebreedMunicipal Waste, Shadows Fall), venerato studio guru. Ascoltare brani incendiari come "Indoctrinate", "The Age Of Disinformation" e soprattutto "Disposable Liberty" e "Through The Glass" scaraventa al cielo con la violenza di una scossa tellurica. Il suono è compatto ed equilibrato. Un album che si colloca ben al di sopra della media della stragrande maggioranza del thrash di oggi e ambisce già da ora ad un posto di rilievo nelle classifiche 2021.





01. Indoctrinate
02. Bleed The Crown
03. The Age Of Disinformation
04. Rise Or Fall
05. Childhood's End
06. Disposable Liberty
07. We Stand Alone
08. Through The Glass
09. Empire Of Shame
10. Into The Well

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