Anewrage
ANR

2016, Scarlet Records
Alternative Metal

La Scarlet Records continua ad aggiudicarsi band nostrane dall'altissimo potenziale e gli Anewrage sono senza dubbio una di queste.
Recensione di Roberto Di Girolamo - Pubblicata in data: 24/08/16

Gli Anewrage sono una band milanese che suona un alternative metal dal piglio particolarmente groovy. "ANR" è il loro primo disco, uscito originariamente nel 2014 e ora riedito da Scarlet Records. Sin da subito l'impressione è positiva: la parte strumentale è potente e precisa ma anche ben assortita, a supporto dell'estro del singer (e chitarrista) Axel Capurro che prende spunto da stili diversissimi, tanto da rendere impossibile coglierne ogni singola influenza.

 

Entrando nello specifico della proposta, tutti i ritornelli rivelano un gusto melodico fuori dal comune, di certo sconosciuto alla maggioranza dei giovani gruppi emergenti. Anche dietro le parti vocali più ruvide spesso si nascondono delle melodie, rese più aspre da un piacevolissimo canto "grattato" ormai caduto in disuso in favore di tecniche più popolari come il growl e lo screaming. Gli interventi di chitarra solista hanno poi finalmente la volontà di comunicare qualcosa che non sia mero esercizio e sono spesso integrati nell'ossatura dei brani, come accade ad esempio in "Nerveball".

 

Il songwriting non è rivoluzionario ma è ben variegato. Inoltre il frequente ricorso a sezioni guidate dal groove diminuisce alcuni piccolissimi spigoli inerenti i generi di riferimento, ma questo non ostacolerà la band nel crearsi un proprio universo artistico con il passare del tempo.
Il lavoro va apprezzato in maniera globale, ma questo non impedisce di goderne anche degli episodi singoli: impossibile soprassedere sul potenziale radiofonico di "Veins Swell And Heart Beats Faster", esaltato da un chorus ad effetto e da chitarre grasse ma mai troppo statiche, e di "Still Don't Know" il cui ritornello è probabilmente quanto di più trascinante mai partorito in terra italica. Per non parlare dell'incidere letale di "The Backflip Irony" e della solidità di "My Land", che con un adeguato sforzo promozionale non faticherà a fare sfacelo di consensi negli States, con quella struttura da semi-ballad e con quelle melodie vocali stratificate sorrette da un riffing solido ma organico.

 

A voler essere pignoli la musica contenuta in "ANR" avrebbe in qualche episodio beneficiato di una direzione artistica ben definita e meglio incanalata, ma recriminare troppo questa mancanza in un debut album di questa risma rappresenterebbe quasi una sorta di crimine.

 

Passando alla produzione, il lavoro di Matteo Magni (Rhyme, Audrey, Mellowtoy) dietro il banco mixer conferisce alla band un sound alternative fine 90's - inizio 00's ben aggiornato ai nostri giorni. Le chitarre sono più grezze rispetto ai nomi più famosi ma ricche delle giuste frequenze medie, dando così al basso l'opportunità di rappresentare la malta della fondamenta pur tuttavia senza sacrificare la sua presenza nel mix. Il suono ottenuto contribuisce ad impreziosire l'opera che non viene sormontata da quell' alone di iperproduzione tipico ormai anche degli studi di registrazione casalinghi.

 

Gli Anewrage sono la prova definitiva che spesso quello che differenzia le band nostrane dalle famose controparti estere è solo questione di mezzi promozionali e tecnici e non di certo una intrinseca inferiorità nella capacità di stesura dei brani. Da tenere sotto stretta sorveglianza.





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