Apocalyptica
Cell-0

2020, Silver Lining Music
Symphonic Metal

Gli Apocalyptica, rinfrescati dalla riscoperta in tour del loro primo lavoro “Plays Metallica By Four Cellos”, ripartono magistralmente dalla cellula zero.
Recensione di Lucia Bartolozzi - Pubblicata in data: 09/01/20

Gli Apocalyptica, rinfrescati dalla riscoperta in tour del loro primo lavoro “Plays Metallica By Four Cellos”, ripartono dalla cellula zero. Dopo ben diciassette anni e decine di collaborazioni, la band torna alle proprie radici presentandoci un’opera interamente strumentale. Rivolgendo lo sguardo in direzione soprattutto di album come “Cult”, gli Apocalyptica decidono di produrre da soli “Cell-0”, ricercando un’armonia intrinseca fra i pezzi, creando un qualcosa di quasi etereo e ben coeso.
Lo spettro del sound si muove fra riff che strizzano l’occhio al thrash metal, con violoncelli che non hanno niente da invidiare a una chitarra elettrica e la batteria di Mikko Sirén che risalta con forza in pezzi come “En Route To Mayhem” e dall’altro lato melodie quasi impalpabili come quella di “Rise”.


Il tutto viene aperto dal primo singolo “Ashes Of The Modern World” in modo più che soddisfacente, raggiungendo a metà un’esplosione su un riff che ricorda quasi una trasposizione di “Raining Blood”. Un pezzo tenebroso, la cui idea di fondo rimanda anche a “En Route To Mayhem” e alla successiva “Cell-0”, ben dieci minuti di title track fondata sul solido violoncello di Paavo Lötjönen che fa le veci del basso. Si respira un’aria che sa di apocalisse, di tensione. Il pezzo forse un po’ più insipido è probabilmente fra tutti “Call My Name”, il più corto fra i nove.


Rimane difficile riassumere la totalità dei pezzi con delle parole, dato che così magistralmente gli Apocalyptica ne hanno saputo fare a meno, creando un microcosmo di sperimentazioni ed emozioni, tutte basate sul concetto della distruzione: tutto non culmina in qualcosa di spoglio e morto però, ma rifiorisce ogni volta come se dal caos si diffondesse una nuova armonia. Questo sembra essere un monito, un messaggio di speranza da parte della band probabilmente legato all’odierna situazione mondiale per quanto riguarda l’ambiente e le relazioni umane. È una delle poche spiegazioni date dai quattro musicisti a proposito di questo ultimo lavoro, di solito restii nell’influenzare l’interpretazione personale dei pezzi. Certo è che se si parla di speranza e di rinascita, di riscoperta, la speranza dei fan per un nuovo e soddisfacente lavoro non è stata certamente tradita, ma forse superata.





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