As It Is
Never Happy, Ever After

2015, Fearless Records
Pop Punk

La band rivelazione dell'anno è il primo gruppo britannico della storia di Fearless Records. Tutto merito di YouTube.
Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 30/04/15

La meravigliosa favola degli As It Is comincia grazie alla fortuna e all'intraprendenza del giovane frontman Patty Walters, uno che vuole fare la Pop Punk star, per cui decide di arrangiarsi al meglio come youtuber. Il successo, tra cover e video sarcastici, è notevole, tanto da raggiungere in pochi mesi decine di milioni di visualizzazioni. Patty ha già una band con cui ha autoprodotto ben quattro EP, e sfrutta la visibilità del proprio avatar virtuale per pubblicizzare al meglio ciò a cui più tiene. Il risultato è centrato appieno: gli As It Is vengono accolti nel roster di Fearless Records, divenendo così la prima band britannica a firmare con la storica etichetta californiana. L'affinità con YouTube resiste e viene valorizzata con il massiccio uso di video per promuovere quello che sarà il loro primo album. Attorno a "Never Happy, Ever After" cresce aspettativa e curiosità, ed è già dalle preview digitali che si apprezzano notevoli elementi di innovazione e grinta stilistica. Gli As It Is osano sedersi tra All Time Low e A Day To Remember, e confezionano un prodotto micidiale dalla piacevolezza quasi visionaria. Patty si circonda di musicisti capaci e caparbi ed è libero di scardinare ogni limite, emulando lo screamo, inseguendo melodie acustiche, disegnando suoni che attingono dalla vecchia scuola con rispetto e si trasformano nell'indifferenza adolescenziale più veritiera. La forza della band, neo headliner al Vans Warped Tour 2015, risiede più che nella ricerca di una linea sonora specifica, nel contrasto delle due voci: Patty è tecnico e versatile, estremamente dotato e scolastico, Andy è dichiaratamente stonato, un ribelle dell'autotune, il grido del vero teenage dream. Effettistica e razionalità rendono unico un album completo ed esplosivo sostenuto dai singoli "Dial Tones", "Can't Save Myself", "Concrete", mentre brani come "Turn Back To Me" o "Cheap Shots & Setbacks" rivelano le intenzioni più introspettive di "Never Happy, Ever After", il disco Pop Punk dell'anno, tanto luminoso quanto positivo che lo sarebbe stato anche se fosse stato prodotto indipendentemente.





01. Speak Soft
02. Cheap Shots & Setbacks
03. Sorry
04. Drowning Deep In Doubt
05. Dial Tones
06. My Oceans Were Lakes
07. Concrete
08. Turn Back To Me
09. Can't Save Myself
10. Silence (Pretending's So Comfortable)
11. You, The Room & The Devil On Your Shoulder

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool