Mayhem
Atavistic Black Disorder / Kommando [EP]

2021, Century Media Records
Black Metal/Hardcore Punk

Un interludio dalla doppia natura, pregno di oscurità e, al tempo stesso, latore di divertimento e leggerezza.
Recensione di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 08/07/21

Quando nel 2020 l'emergenza pandemica mise i lucchetti ai concerti dal vivo, i Mayhem erano impegnati in tour per promuovere il loro sesto album sulla lunga distanza "Daemon", platter molto apprezzato da pubblico e critica. Un act tornato a un sound antico, eppure non stantio, che, anche per riempire gli spazi vuoti destinati ai live, ha deciso di recuperare tre canzoni scartate dalle sessioni dello scorso lavoro, aggiungendo a esse la registrazione di quattro cover tratte da un classico repertorio punk di matrice angloamericana. Nel nuovo EP "Atavistic Black Disorder / Kommando" il combo si dedica alla riscoperta delle radice proprie e di quelle del metallo nero in generale, ravvivandone lo spirito e con una ludica, benché non superficiale, celebrazione delle fonti.
 
Il mini si apre con l'unico vero inedito, la maestosa e teatrale "Voces Ab Alta", caratterizzata da atmosfere sinistre e blast beat esplosivi, infusa dell'enigmatico eruttato di Attila Csihar, di invocazioni in latino, di continui ammiccamenti a "De Mysteriis Dom Sathanas". "Black Glass Communion" ed "Everlasting Dying Flame", invece, suoneranno familiari agli appassionati incalliti del quintetto, visto che entrambe le composizioni fungevano da bonus track sulle edizioni speciali dell'ultimo disco; dalla sezione ritmica di Hellhammer e Necrobutcher ai taglienti riff firmati da Ghul e Teloch, sino alla performance del frontman ungherese, il combo appare in gran forma, forte altresì di una line-up ormai stabile e rodata.
 
La transizione verso la seconda parte del lavoro risulta sorprendentemente fluida grazie alla reinterpretazione, ordinata, ma carica di rabbia genuina e con Billy Messiah (Eirik Nordheim) ospite dietro il microfono, di "In Defense Of Our Future" dei Discharge, la più metal delle formazioni hardcore da tanti, dai Bathory ai Metallica, rivendicata come influenza fondamentale. Poi tocca a uno dei brani meno elaborati dei Dead Kennedys metà anni ‘80, "Hellnation", comparire nella scaletta; da sottolineare, in questo pezzo, un ulteriore cameo, quello di Sven Eric "Maniac" Kristensen, singer della band per un decennio e il cui perfetto inglese da sermone ammonitore ammirato in "Grand Declaration Of War" e "Chimera" ben si adatta al testo incendiario scritto da Jello Biafra. Davvero spassose, nel finale, le versioni di "Only Death" dei Rudimentary Peni e di "Commando" dei Ramones, rivisitate con attitudine crust e una salutare dose di irriverenza.
 
Qualsiasi release dei Mayhem catalizza un'attenzione inverosimile, considerata anche la scarsa prolificità degli scandinavi in studio. "Atavistic Black Disorder / Kommando" si rivela un interludio dalla doppia natura, pregno di oscurità e, al tempo stesso, latore di divertimento e leggerezza. Chissà cosa si prepara all'orizzonte, se una rilettura di "Deathcrush" o una svolta stilistica in chiave less extreme: per un gruppo capace di reinventarsi a ogni uscita, tutto diventa possibile.




01. Voces Ab Alta
02. Black Glass Communion
03. Everlasting Dying Flame
04. In Defense Of Our Future (Discharge cover)
95. Hellnation (Dead Kennedys cover)
96. Only Death (Rudimentary Peni cover)
07. Commando (Ramones cover)

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