Sono dieci, in totale, le canzoni presenti nella tracklist e, in ognuna di esse, si respira alla perfezione la Babies attitude: melodie accattivanti, riff di puro rock n'roll/sleaze sapientemente contaminate con il blues più caldo e il punk meno grezzo e ruvido e più scanzonato. Un approccio, quello dei quattro scandinavi, che non può non riportare alla mente i grandi maestri del genere, come New York Dolls, Rolling Stones e Social Distortion. Con le ovvie e dovute differenze del caso, beninteso. Questo "Silver & Gold" non si discosta granché dal sound storicamente proposto ma, appunto, risulta coerente con i lavori precedentemente pubblicati. Un approccio meno in your face e ruvido ma sicuramente più ragionato e melodico. "Good Morning Midnight" e "Simple Being Sold", prime due tracce, mettono in risalto tutto il repertorio del gruppo: riff al fulmicotone, ritornelli accattivanti, solos che ti trascinano nel più classico degli "air guitar" e ritmi incandescenti che farebbero muovere anche i fondoschiena più pesanti. "Ragged Flag" non è il classico brano che ti aspetteresti da rocker brutti, sporchi e cattivi, complice un ritmo più cadenzato e meno aggressivo. "Yes To All No", invece, è un singolo destinato a restare a lungo nelle setlist della band, una semi ballad che resta impressa fin dal primo ascolto. "Bad Seeds" è l'essenza dei Backyard Babies, e chi conosce la band sa perfettamente cosa intendiamo. A detta di chi scrive è, senza dubbio, tra gli episodi più riusciti dell'album. "Silver And Golds", "A Day In My Dollar Shorts" e "Laugh Now Cry Later", chiudono il pattern. Se la title track strizza l'occhio al punk rock più ruffiano degli anni '90, gli altri due brani sono di una carica adrenalinica, di un coinvolgimento e di un'attitudine dannatamente rock n'roll. Di quella che ti verrebbe da alzare il volume dello stereo al massimo a mandare a quel paese tutto e tutti.
E' la forza del rock, signori miei, ed è l'anima di questo "Silver&Gold". Sicuramente non il miglior album della discografia del Backyard Babies, ma un disco incredibilmente genuino in cui la band, evidentemente ispirata, sa di non dover dimostrare nulla a nessuno. E, questo, "Laugh Now Cry Later" lo urla a gran voce. L'incipit di chitarra classica e base di pianoforte è il miglior manifesto di come i Babies se ne freghino di risultare scontati e prevedibili. C'è qualcosa che, a volte, conta più delle singole idee, ed è la sincerità. E in "Silver&Gold" ce n'è davvero tanta.