Bad Apple Sons
My Dear No Fear

2014, Chic Paguro
Post Rock

Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 28/02/14

Dietro ad un nome così, facilmente sintetizzabile a sigla, la probabilità di incappare tra le grinfie di un’altra band Pop Punk è oggi abbastanza alta: la statistica viene spazzata via dalle sonorità prorompenti di chi vive il Rock come strumento che comunica ciò che i pensieri non riescono a formulare. “My Dear No Fear” è una bomba dilazionata in più atti, un esercizio di maturità che i Bad Apple Sons realizzano assieme a Paolo Mauri (Afterhours e Luci della Centrale Elettrica) riuscendo a riportare in auge un suono martellante appartenente allo scorso secolo.

 

È il Post Rock britannico che sbarca in Italia accuratamente smussato e levigato, e stordisce con classe e quell’antipatia mascherata di riverbero e superiorità. È per questo che va sottolineato come il sound che i Bad Apple Sons conoscono e costruiscono sia una sorta di salto nel passato, in un’epoca che nulla ha a che fare con quella contemporanea. Lo studio e l’affinità della cosa sonora è quindi fine a se stesso, un’opera unica che si sposta dall’asse dell’evoluzione musicale moderna.

 

Come i personaggi sulla copertina di “My Dear No Fear” - in uscita il 7 c.m. - anche noi stiamo a guardare la crescita meravigiosa della compagine fiorentina, che piano piano, nel crescendo dei propri volumi e l’inerzia della personale “Free Neural Enterprise”, si inserisce sempre più nel roster degli artisti nazionali di primo livello.





01. Free Neural Enterprise
02. Tempest Party
03. My Dear And Fear
04. The Holiest
05. Ascend
06. Cowards
07. Black Monkey
08. No No
09. Stop Shakin' Rope

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