Battle Beast
Battle Beast

2013, Nuclear Blast
Heavy Metal

Recensione di Chiara Frizza - Pubblicata in data: 17/05/13

Il 2012 dei finlandesi Battle Beast è stato un anno fortunato e ricco di avvenimenti: la release del debut “Steel” a Gennaio, il tour europeo come opener per i connazionali Nightwish che li ha portati in 21 paesi, raccogliendo continui consensi, l’arrivo della nuova singer Noora Louhimo nella band, un nuovo tour europeo a supporto dei Sonata Arctica. La buona stella del gruppo continua a splendere ed ecco che dopo diversi mesi trascorsi agli JKB Studios di Helsinki, dove tutta la band si è occupata personalmente della registrazione, della produzione e del mixaggio, il nuovo, secondo full-length “Battle Beast”, è pronto per la release (prevista per il 17 Maggio 2013 tramite Nuclear Blast). Ad anticipare l’album il primo singolo, la melodica “Into The Heart Of Danger”, rilasciato il 24 Aprile, e il video di “Black Ninja”, disponibile da oggi sul sito internet della radio finlandese RadioRock, www.radiorock.fi.

 

Forte anche del mastering svolto da Mika Jussila agli ormai celeberrimi Finnvox Studios, l’eponimo lavoro dei Battle Beast è un concentrato di ritmi forsennati, assoli tra il tecnico e il virtuoso e ritornelli trascinanti e orecchiabili al punto giusto, il tutto esaltato dalle straordinarie vocals di Noora, capace di passare al cantato soave e delicato ad una voce più ruvida e quasi maschile in una manciata di secondi. I riff martellanti delle chitarre, (“Out Of Control”, “Raven”, “Over The Top”) uniti ai ritornelli dal sapore 80s e da arena (“Out On The Streets”, “Kingdom”,“Fight, Kill, Die”) riportano all’heavy metal nudo e crudo, fatto per le esibizioni dal vivo, e proprio il live sembra essere l’obiettivo principale seguito dalla band durante la fase di realizzazione dell’album: l’esperienza accumulata nei recenti tour ha indubbiamente lasciato il segno sul sestetto, che infonde – forse inconsapevolmente – un tono bombastico all’intero album.
 

Nel complesso, però, si tratta di un album ibrido, nel quale la band tenta di prendere troppe strade diverse contemporaneamente. Le sonorità spiccatamente hard n’ heavy, che ricordano i Judas Priest e i Manowar, sono accompagnate da momenti in cui le tastiere e le chitarre assumono toni del tutto power; intermezzi elettronici (“Neuromancer”,”Machine Revolution”) lasciano il posto ad attimi symphonic e folk, come nella strumentale “Golden Age”. Un disco all’insegna della varietà, insomma, caratteristica molto apprezzabile, nonostante l’impressione sia che i Battle Beast, forse caricati a mille dalla serie di riscontri positivi ottenuti dall’esordio del 2008 ad oggi, in questo lavoro si siano lasciati prendere la mano, mettendo un po’ troppa carne al fuoco.

 

“Battle Beast”, comunque, rimane un lavoro convincente, sostenuto da una buona prova tecnica e da una voce certamente non unica ma poco comune. Non è il tipo di female vocals più diffuso in ambito metal, e una nota di merito è necessaria anche per questo aspetto.




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