Beirut
No No No

2015, 4AD
Folk/Indie

Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 10/12/15

I Beirut sono superstar moderne. Dalla fondazione, agli esordi, alle prime acclamazioni alla consacrazione - che più di questo quarto album in carriera è già avvenuta sul palco, naturale ambientazione delle rappresentazioni sonore del gruppo di Santa Fe - alle pacche sulle spalle della stampa, hanno sempre cercato e trasmesso una sorta di velata classicità, intensa proiezione dei fasti dei tempi andati, perduti e visibili solo in rare occasioni, in rare iniziative artistiche di lodevole coraggio e, se limate di baroccheggianti sfarzi, realmente vincenti. No No No è la presa di distanza da quelle che potrebbero essere le facili trappole in cui gli artisti stessi cadono, perdendo prima di ogni valore il titolo di artista stesso. Ecco quindi il ritorno al piano sciolto e naturale, nella concezione che naturalmente appartiene alla band, una proposta introspettiva che non si esalta in alcun punto in particolare ma, omogenea, distende una coperta di beata rassegnazione sulla storia di un gruppo che della storia fece innovazione e non sente il senso di salpare dalla sicurezza delle proprie virtù verso terre inesplorate, o verso quelle trappole disdicevoli. Mai stati arrembanti: i Beirut sono superstar moderne.



01. Gibraltar
02. No No No
03. At Once
04. August Holland
05. As Needed
06. Perth
07. Pacheco
08. Fener
09. So Allowed

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