Primal Fear
Best Of Fear

2017, Frontiers Music
Heavy Metal

Recensione di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 06/11/17

D'acciaio lo scheletro, maestosa nel volo, piumaggio sibilante nell'aere: l'aquila meccanica per antonomasia dell'heavy metal, cavallo di Troia degli inossidabili Primal Fear, plana radente con un nuovo eppur antico bagaglio di salate leccornie e dolci habituè. Sulla scena sin dal '98, il combo teutonico, fautore di un progetto compatto e fedele a determinati stilemi, torna con un corposo greatest hits, a due lustri di distanza da "Metal Is Forever - The Best Of Primal Fear" (2007): a dispetto di quest'ultimo, comprendente estratti dai full-length realizzati sotto l'egida Nuclear Blast, "Best Of Fear" annovera nel carnet le composizioni più significative dell'era Frontiers Music. Una compilation pubblicata per celebrare le dieci primavere trascorse con l'attuale etichetta italiana: cimelio da collezione per vecchi fan, possibile antipasto per neofiti adoratori del ferreo verbo dell'ensemble di Esslingen.

 

A impreziosire l'assortimento l'innesto di un trittico di vergini tracce e di una cover: generoso lascito di Ralf Scheepers e soci a meno di ventiquattro mesi dall'ottimo "Rulebreaker" (2016). L'inserimento di una ulteriore chitarra, molata dal muscolare pizzicato di Tom Naumann, e l'avvolgente presenza dietro le pelli di Francesco Jovino, già batterista di U.D.O. ed Edge Of Forever, entrambi affilate armi a supporto della release di cui sopra, conferiscono alla band un impatto di meteoritica aggressività riscontrabile altresì nell'adamantino abbrivio della doppia raccolta.

 

L'anima power/speed pervade la sezione iniziale del platter: i pezzi freschi di incisione si succedono a catena, tramortendo briose l'ascoltatore, tra riff tetragoni, gragnole di rullanti e vocals di potenza cristallina. L'intro strumentale "Area 16" fluttua catastrofica su opifici in disuso, preconizzazione minacciosa di sfondi post atomici; "Predator" e "Thrill Of Speed" invece emergono irruenti e gagliarde, merito dell'assalto a diciotto corde propinato dai tre veementi axemen Beyrodt, Karlsson e Naumann e da un singer in gran spolvero contundente sui toni bassi come sui pendii aguzzi. L'interpretazione di "If Looks Could Kill" degli Heart, arricchita da fraseggi crunchy e da un finale incalzante in grado di trasformare la pista originale in un pezzo dal tocco incandescente di priestiana memoria, chiude il breve lotto degli inediti.

 

La prima parte del disco prosegue inanellando brani serrati e coinvolgenti. Il refrain rovente e la martellante grancassa di "Strike", la foga ritmica ininterrotta di "King For A Day", la maestria in velocità dell'anthemica "In Metal We Trust": highligths di una produzione recente aliena da perigliosi indirizzi di ricerca sonora, piuttosto figlia di ingranaggi oliati e combinazioni strutturali ben confezionate.

 

Il secondo segmento mostra il volto epico del gruppo: forse meno avvincente e maggiormente riflessivo se comparato all'usuale spirito guerriero, tuttavia apprezzabile per varietà nel songwriting d'insieme. I pregevoli duetti con Simone Simons (Epica) e Liv Kristine (ex Theatre Of Tragedy e Leaves' Eyes), rispettivamente in "Every Time It Rains" e "Born With A Broken Heart", colorano di pathos e levità la proposta del sestetto, che non disdegna incursioni piacevolmente inconsuete: dalla ballad ("The Sky Is Burning") alle sfumature orientali ("Black Rain") dall'afflato corale ("Hands Of Time") alla cavalcata solenne ("We Walk Without A Fear"). Schizzi versatili di un disegno solo all'apparenza stolidamente monolitico.

 

Lungi dall'alzare bandiera bianca, i Primal Fear cavalcano senza riserve la propria idea di musica. Coesi, genuini e tecnicamente ineccepibili, i nostri recano testimonianza dell'impegno e della passione profusa negli anni con un opus riassuntivo dinamico e trascinante: cingoli indistruttibili di un blindato perennemente in marcia.





CD1

01. Area 16
02. Predator
03. If Looks Could Kill
04. Thrill Of Speed
05. The End Is Near
06. Strike
07. Sign Of Fear
08. In Metal We Trust
09. When Death Comes Knocking
10. Six Times Dead
11. Angels Of Mercy
12. Unbreakable
13. Riding The Eagle
14. Rulebreaker
15. King For A Day
16. Bad Guys Wear Black

CD2

01. Every Time It Rains (feat. Simone Simons)
02. We Walk Without Fear
03. Fighting The Darkness (long version)
04. Hands Of Time
05. One Night In December
06. The Sky Is Burning
07. Where Angels Die
08. Black Rain
09. Born With A Broken Heart (feat. Liv Kristine) (remix)
10. Born Again
11. The Man (That I Don't Know)

 

 

 

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