I Bleeker sono una band canadese formata da due coppie di fratelli, nata nel 2003, quando due dei membri del gruppo avevano solo dodici anni.
"Erase You" è il loro terzo disco, ma il primo a nome di Bleeker piuttosto che Bleeker Ridge e si apre forte con una bomba, con il singolo "Highway", composto insieme a Matt Squires.
Il sound della canzone, orecchiabile e facile da ricordare senza però essere banale, ha qualcosa che ricorda le grandi hit di successo degli anni 2000, quando Kaiser Chiefs e Dandy Warhols sfornavano brani ponte tra il rock ed il pop-rock che hanno condotto alle sonorità a cui siamo abituati nella musica contemporanea. Su YouTube il video promozionale di "Highway" vanta oltre 230.000, meritate, visualizzazioni.
I Bleeker hanno tutte le carte in regola per essere nel presente dignitosi eredi di un sound che trae origine dai Rolling Stones; suonano abbastanza duri da essere credibili come rockers e sono allo stesso tempo abbastanza furbi da ammorbirsi quanto basta per essere orecchiabili e fruibili dal pubblico di massa.
La title track "Erase You" è una piacevole sorpresa con influenze subliminali psichedeliche, che risalta tra le altre tracce per originalità.
Il punto debole della band è scadere in un alcuni casi in un romanticismo musicale banale, ad esempio in "I'm not laughing now" che si apre ricordando un brit pop strettamente imparentato con i Beatles, ma si evolve in un ritornello prevedibile e poco emozionante.
Il cantante Taylor Perkins, la cui voce ha qualcosa di sottilmente androgino, la definisce una delle sue canzoni migliori, ma ci accorgiamo ascoltando il disco che i Bleeker hanno molto di meglio da offrire all'ascoltatore.
L'impressione generale è che la band riesca a dare il meglio di sé quando si tiene su sonorità più serrate, che addolcite da un arrangiamento poco aggressivo, danno vita ad un connubio attraente, mentre lo stesso arrangiamento su sonorità, già di per sé molto leggere, trasformano i brani in un prodotto leggermente fiacco.
In questo senso le prime tracce sono sicuramente le più convincenti e trascinanti, ma non mancano nella seconda parte del disco delle chicche gustose come "Where's Your Money", in cui coretti e ritornello sono irresistibili e fanno venire voglia di ballare.
Perkins e soci chiudono con "Every Time I call", un altro pezzo forte e degno di nota, in cui gli aspetti emotivi risultano coinvolgenti.
In conclusione, la band è promettente ed il disco merita attenzione, il primo ascolto vi farà solo ballare, i successivi vi faranno pensare che probabilmente sentiremo ancora, presto, il nome dei Bleeker.