The Mystery Of The Bulgarian Voices featuring Lisa Gerrard
BooCheeMish

2018, Prophecy Records
World Music

Recensione di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 03/07/18

Nato nel 1952 come Bulgarian State Radio And Television Female Vocal Choir, il nutrito ensemble che risponde al moniker The Mystery Of The Bulgarian Voices torna dopo vent'anni esatti con un nuovo lavoro in studio che si avvale della partecipazione straordinaria di Lisa Gerrard, singer di origini australiane nota al grande pubblico per essere cofondatrice dei Dead Can Dance e interprete canora di diverse sountrack cinematografiche  a fianco di autori del calibro di Hans Zimmer ed Ennio Morricone ("Il Gladiatore", "Insider", "Fateless"). "BooCheeMish" mescola brani originali, scritti da Petar Dundakov, e riarrangiamenti del patrimonio popolare del folklore bulgaro, alternando sezioni a cappella ad accompagnamenti strumentali in cui archi, percussioni e drum machine divengono attori imprescindibili nella tessitura complessiva del disco. Le composizioni vengono eseguite utilizzando la particolare tecnica che contraddistingue la cifra stilistica del coro, ovvero la capacità di sfruttare voci parallele a intervalli di seconda, di quarta e di quinta. Una polifonia eterea che, rispetto al passato, diminuisce l'uniformità microtonale e il disordine organizzato del Balkan jazz a favore di un approccio meno purista: il missaggio a opera del beatboxer Alexander Deyanov, in arte SkilleR, contribuisce ad ampliare i confini stilistici dell'insieme diretto da Dora Hristova, conducendolo nei territori di una vera e propria world music.


 
Le dodici tracce del lotto coniugano il candore immacolato di lavacri ancestrali e improvvise esplosioni di lussureggiante modernità, passando attraverso le molteplici gradazioni etno-culturali riflesse nelle acque del Mar Nero: il crescendo da brividi di "Momo Malenko" e l'intreccio occasionale di chitarra e batteria elettronica di una "Pora Sotunda" dagli afrori mediterranei trasportano l'ascoltatore dapprima in una grotta dai recessi profondi, poi a cavallo di un tramonto sulla spiaggia. Se l'up-tempo celebrativo "Rano Ranila" si muove alla stregua di una giga cerimoniale dai suoni ciclici e le melodie trasparenti di "Yove" brillano al pari di braci di fuochi d'artificio scintillanti nel cielo terso, la pista centrale "Mani Yanni" evoca gli spazi sacri di antiche basiliche paleocristiane in rovina site ai confini della Cappadocia. 

 

Intanto si fa largo un'aura oscura quando sembrava di respirare un serafico clima di otium contemplativo: "Sluntse" obbedisce al lugubre brusio bizantino della gadulka, l'atmosferica "Unison" echeggia del contrappunto angoscioso della Gerrard, la nenia funebre e i bordoni tribali di "Zableyalo Agne" emergono dai cupi avvallamenti della Colchide. "Tropanitsa" gode di un ritmo tropicale di estivo coinvolgimento che smussa i cardini aguzzi dell'inquietudine, ma si tratta di una breve pausa esotica che anticipa un trittico conclusivo sospeso tra teatralità e meditazione: "Ganka" frastorna per l'ossessiva ritualità gregoriana, mentre "Shandi Ya" apre le porte del Medio Oriente safavide, breccia caucasica nella quale si riversa il gemito orchestrale di "Stanka", con gli ottoni impegnati a recitare il ruolo di drammatici deuteragonisti. 

 
 
Album impegnativo e carico di rifrazioni spirituali, "BooCheeMish" rappresenta la dimostrazione che i lustri non hanno per nulla scalfito la qualità del collettivo a nome The Mystery Of The Bulgarian Voices. Al di là dei colorati abiti tradizionali e dalla rosa rossa infissa sul copricapo di ciascun cantore, di certo l'opera proposta evita di calarsi interamente in una vivacità spensierata e monocromatica, preferendo collocarsi su un piano più sfumato e non di rado opimo di arcana caducità: anche la bellezza possiede le sue cavità ermetiche.





01. Mome Malenko
02. Pora Sotunda
03. Rano Ranila
04. Mani Yanni
05. Yove
06. Sluntse
07. Unison
08. Zableyalo Agne
09. Tropanitsa
10. Ganka
11. Shandai Ya
12. Stanka

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