Brandon Flowers
The Desired Effect

2015, Island
Pop

Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 21/05/15

Non nuovo a frasi di lancio roboanti e ben poco credibili, Mr Brandon Flowers si era decisamente sbilanciato nel presentare il suo secondo album da solista, "The Desired Effect": per il cantautore, infatti, ogni brano del disco avrebbe avuto le potenzialità per trasformarsi in un singolo.

Un'affermazione che, in fondo, non è poi così distante dalla realtà, a patto di mettersi d'accordo sulla definizione che si vuole usare per "potenziale singolo". Se ci si riferisce al modo, spudorato, con cui nelle varie tracce si attinge a tutte le possibili correnti di pop che si sono avvicendate nelle classifiche degli ultimi trent'anni (dai campionamenti di "Smalltown Boy" dei Bronsky Beat fino ai coretti in stile Libro della Giungla che già i Fun. e i Bastille ci avevano fatto odiare a dovere), allora le parole del buon Brando sono assolutamente veritiere e azzeccate. Se invece ci si riferisce alla qualità dei singoli brani, bé, la credibilità della chiosa comincia a incrinarsi. Paurosamente.

Qualcosa di buono, in "The Desired Effect", in realtà c'è. Qualcosina. Ma va cercata con una dedizione che anacronistici orrori come "Still Want You" e "Can't Deny My Love" mettono davvero a dura prova; e il tutto arriva, peraltro, da brani come "Between Me And You" o la conclusiva "The Way It's Always Been", nei quali ci si limita, peraltro, all'eseguire il facile compitino della ballata malinconica. Di certo, non dai momenti in cui ci si tuffa scriteriatamente di testa negli anni '80, con brani come "I Can't Change" che paiono francamente più caricature che citazioni.

La produzione luminosa e pulita di Ariel Rechtshaid, la generale semplicità d'ascolto, il mood allegro e i già citati episodi positivi non riescono a tenere a galla "The Desired Effect", e non riescono a rivitalizzare la carriera di un artista ormai in assoluto debito di credibilità. Un artista che, prendendo le distanze dai suoi Killers, finisce per riproporne pedissequamente gli aspetti più discutibili, limitandosi a tagliar fuori quel che restava delle (già poche) chitarre.




01. Dreams Come True
02. Can't Deny My Love
03. I Can Change
04. Still Want You
05. Between Me And You
06. Lonely Town
07. Diggin' Up The Heart
08. Never Get You Right
09. Untangled Love
10. The Way It's Always Been

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