Brant Bjork
Europe '16

2017, Napalm Records
Stoner rock

Una chicca per i fan ma anche un modo per i neofiti del genere di accostarsi allo stoner nella sua forma più efficace: il live!
Recensione di Isadora Troiano - Pubblicata in data: 22/09/17

Venghino siori! Venite con Brant Bjork nel deserto del Joshua Tree Park, nella polvere della California più nascosta, niente star di Hollywood né limousine, solo rocce, arbusti, sole accecante e tanto, tantissimo stoner rock, rigorosamente dal vivo. 
Con la forza e la carica che solo un live sa dare, Brant Bjork accompagna il suo pubblico in una lunga e psichedelica gita nel cuore di un genere di culto che, dagli anni ’90 a oggi, ha acquistato la patina della vera e propria leggenda. 
 
E lui, Brant Bjork, lo sa molto bene, visto che è stato uno dei padri fondatori dello stoner. Dall’uomo dietro le pelli degli ormai mitologici Kyuss, passando per praticamente tutti i gruppi satellite di quella storica band, dai Mondo Generator alle Desert Session di Josh Homme, e per alcuni dei gruppi chiave del genere come Fu Manchu e Fatso Jetson, Bjork è un musicista a tutto tondo e trasmette, nella sua band, tutta la sua profonda conoscenza dello stile tipicamente stoner rock. 
 
 
Con “Europe ‘16”, Brant Bjork ripercorre, durante un live a Berlino, la propria carriera, ormai quasi ventennale, nella sua interezza attingendo a tutta la propria discografia, dai più recenti “Tao Of The Devil” a “Black Flower Power” fino al primissimo album, tra i meglio riusciti dell’ex Kyuss, “Jalamanta”.
Ci sono i grandi classici come “Low Desert Punk” o “Lazy Bones” e i brani dagli album più recenti, per 12 tracce dal vivo che sono quasi un greatest hits. Anche a livello di tecnica e sound non c’è nulla da eccepire: si tratta di una registrazione dal vivo, con tutti i crismi, tale da convogliare in pieno l’essenza concerto.
 
È un live energico e coinvolgente, una garanzia per gli amanti del genere, del musicista e dei suoi progetti, che contiene tutti gli ingredienti che lo stoner rock può offrire al suo ascoltatore: chitarre acide con richiami fortissimi al rock anni ’70 che si sposano con i riff lisergici e i ritmi allucinogeni di basso e batteria. 
Insomma, una chicca per i fan ma anche un modo per i neofiti del genere di accostarsi allo stoner nella sua forma più efficace: il live. 




01. Buddha Time
02. Controllers Destroyed
03. Humble Pie
04. Stakt
05. The Gree Heen
06. Lazy Bones-Automatic Fantastic
07. Stokely Up Now
08. Dave’s War-Dave’s Peace
09. Biker No. 2
10. Freaks Of Nature
11. Low Desert Punk
12. Let The Truth Be Known-Jumpin’ Jack Flash

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