E' il 2008, siamo a Perth, Scozia, e la truppa è pronta a salpare per il suo primo viaggio. Non ha certezza di dove li porterà il vento, né cosa troverà sul proprio cammino. Ma sono pirati determinati e ambiziosi. E folli. Requisito indispensabile se sei un seguace del Jolly Roger, o un musicista. Il destino offre loro un'opportunità sotto forma di patto: per girare il mondo dovranno registrare un album. Accettano il compromesso, senza esitazione, come veri lupi di mare. Perth, a dire il vero, non ha molto da offrire al di fuori di pioggia e umidità, vento e noia. Ma c'è l'eredità di Thomas Robert Dewar, famoso produttore di whiskey, bevanda considerata "energetica" da quelle parti. Ed è più che sufficiente. Così, armati fino ai denti di "torcibudella", microfoni, chitarre e strumentazione varia, gli Alestorm entrano in sala prove e incidono il loro primo disco, "Captain Morgan's Revenge", in cui a farla da padrone sono ambientazioni piratesche, storie di viaggi in lande sconosciute, notti brave passate a tracannare whiskey e rum, incontri con damigelle dai modi poco nobili e, ancora, battaglie in alto mare, ricerche di tesori e feroci maledizioni. L'album ha successo e consente alla ciurma scozzese di girare il mondo a bordo di una nave, piuttosto datata e instabile, anch'essa maledetta. "Over The Sea", "Nancy The Tavern Wench", e la title track "Captain Morgan's Revenge" diventano inni che il pubblico presente ai concerti canta a squarciagola, divertito e desideroso di omaggiare il teschio con le tibie incrociate.
Sono passati dieci anni dal giorno in cui la formazione britannica diede alle stampe la sua prima fatica discografica e per celebrare nel migliore dei modi quell'avventura, la Napalm Records, etichetta che consentì alla band di emergere, dà alle stampe "Captain Morgan's Revenge - 10th Anniversary Edition". Le dieci tracce presenti sono state tutte remixate e rimasterizzate dal produttore Lasse Lammert, godendo, quindi, di una nuova veste, più potente e incisiva. A dire il vero, rispetto alle versioni originali, la differenza non è così palpabile, ma tant'è. Anche l'artwork ha subito delle modifiche, in quanto rivisto e rimodernato. Questo lavoro di restauro lo potremmo definire più una "spolveratina" per scrollarsi di dosso quel minimo di polvere - che una storia decennale inevitabilmente sente addosso - che un'opera di valorizzazione dell'intero lavoro. Il disco, infatti, quando uscì fu accolto positivamente e grazie a esso gli Alestorm iniziarono a farsi conoscere. Ergo, non avrebbe senso stravolgere qualcosa che, invece, ha funzionato alla perfezione. Ma non finisce qui, però. Infatti, per celebrare nel migliore dei modi questa ricorrenza, l'etichetta austriaca ha aggiunto al full-length anche un live registrato al Summer Breeze Festival nel 2015, in cui la band è in forma strepitosa e dà dimostrazione che oltre all'immagine divertente e coinvolgente che li accompagna dentro e fuori dal palco, c'è tanta qualità da offrire ai metalkids e agli amanti di sonorità power metal, folk e thrash. In attesa di vederli dal vivo dalle nostre parti, che dire, yo-ooh beviamoci su!