Cartabianca
Finalmente

2018, Believe
Pop Rock

Recensione di Costanza Colombo - Pubblicata in data: 28/01/18

"E la mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
ma scrivi tu la fine io sono pronto"
[Cade la Pioggia, Jovanotti]

 

 

Chiamati in causa a valutare la sinergia musicale dei fratelli Ciapica, esordiamo confermando che, qualsiasi sia la ragione per cui si siano presentati sulla scena, genovese e non, in veste di tabula rasa e immacolata, ebbene, come già il Vate Lorenzo docevat, anche Fausto e Francesco sono pronti.

 

Ma pronti a cosa esattamente? A decollare, "Finalmente", sulle note delle loro "Cazzate Anni Settanta" of course. Rimettendo sul fondo del cassetto i giochi di parole, quanto resta innegabile è che i Cartabianca abbiano in effetti dei carichi dalla loro per vincere questa prima mano di briscola tra carrugi, moli e palchi, per ora, tricolori. Il loro disco di debutto, si apre appunto con la vivacità di imprinting beatleasiano della suddetta opener in tiro d'accordi "di brocca in brocca / di bocca in bocca".

 

"L'altra storia" è quella dedicata all'altra musa e raccontata in chiave di cantautorato, alla Baccini, riarrangiato in piacevole vena folk "che fanno allegra una canzone triste (...) da taglio della vena per lungo". In realtà, questa "canzone su quello che vorrei" funziona eccome, anzi è uno degli episodi migliori del lotto. Altrettanto piacevole è l'arrangiamento che strizza l'occhio al raggae dell'aspirante tormentone estivo "Domenica [cinismi da spiaggia]" che introduce al più pacato storytelling, debitore del miglior Cesare Cremonini old school, con cui viene narrata la solitaria vicenda del "Principe Rosa" feat. una disillusa Cenerentola in infradito che fa da modella a un presente privo di "verità in assoluto". Più danzante è la centrale "Stramalodio" dedicata, "senza sinonimi" ad una tal Anna che può vantarsi d'essere la protagonista del primo singolo, catchy e corale, della band. In quanto resta della tracklist spiccano il corteggiamento canoro di "Faccia di (s)bronzo" che richiama fascinose atmosfere da cabaret d'altri tempi, riprese anche da quella della "Moka" tutta sudicia con cui, invece di iniziare la giornata, si chiude il disco.

 

Promettente inizio, discretamente congegnato (e rimato) in un torrente di crudezze umane totalmente orecchiabili.

 





01. Cazzate Anni Settanta

02. L'Altra Storia

03. Domenica [Cinismi da Spiaggia]

04. Principe Rosa

05. Stramalodio

06. Faccia di [s]bronzo

07. Melina

08. Tetti

09. Moka

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