Catfish and the Bottlemen
The Balcony

2014, Communion Music
Indie Rock

Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 03/07/15

La metafora del balcone è la stessa della siepe, è un gioco di soprese. Quelle che ci si va a cercare, a costruire, che in fondo ci si aspetta come ricompensa quando non si può chiedere altro che un momenti di quiete. Sono i momenti in cui si cresce di un millimetro, in cui ci si guarda indietro con fatale soddisfazione.

 

Non c'è più spazio tra strofa e ritornello, non c'è più tempo per pensare di pensare. Istintivo e radicale, l'Indie Rock di Catfish and the Bottleman è quanto di più immediato si possa desiderare, la levigazione esperta e minuziosa dell'eredità britannica che rivive preziosa nella velocità di un timpano impazzito, nell'accorato stringersi di ricerca sonora e cori grintosi. La sapienza della band sta nel riassumere in brani da due minuti e mezzo la potenza della reazione, l'ermetismo dei concetti.

 

"Homesick" cresce e illumina, fotografa e dipinge lo sguardo di un rimpianto a lieto fine, "Cocoon", è nella top europea dei singoli della scorsa stagione e ce lo siamo lasciato sfuggire ma lo recupereremo nel tour estivo, "Pacifier" ritaglia in timide distorsioni il coraggio di una scelta. "The Balcony", un loft a cielo aperto sul tetto che congiunge Galles ed Inghilterra, è la distruzione di un tetris noioso ed omogeneo. Quello nei cartelloni di mezza Europa, che milioni di messaggi in bottiglia stanno già sorprendendo come molotov di arcobaleni.





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