Non c'è più spazio tra strofa e ritornello, non c'è più tempo per pensare di pensare. Istintivo e radicale, l'Indie Rock di Catfish and the Bottleman è quanto di più immediato si possa desiderare, la levigazione esperta e minuziosa dell'eredità britannica che rivive preziosa nella velocità di un timpano impazzito, nell'accorato stringersi di ricerca sonora e cori grintosi. La sapienza della band sta nel riassumere in brani da due minuti e mezzo la potenza della reazione, l'ermetismo dei concetti.
"Homesick" cresce e illumina, fotografa e dipinge lo sguardo di un rimpianto a lieto fine, "Cocoon", è nella top europea dei singoli della scorsa stagione e ce lo siamo lasciato sfuggire ma lo recupereremo nel tour estivo, "Pacifier" ritaglia in timide distorsioni il coraggio di una scelta. "The Balcony", un loft a cielo aperto sul tetto che congiunge Galles ed Inghilterra, è la distruzione di un tetris noioso ed omogeneo. Quello nei cartelloni di mezza Europa, che milioni di messaggi in bottiglia stanno già sorprendendo come molotov di arcobaleni.