Cellador
Off The Grid

2017, Scarlet Records
Power Metal/Speed Metal

Recensione di Riccardo Marchetti - Pubblicata in data: 30/03/17

Troppo a lungo questa band è stata lontana dai riflettori: l'uscita precedente, "Enter Deception", risaliva al 2006, ben 11 anni orsono. Giunge dunque, finalmente, il tempo di presentare al pubblico il nuovo lavoro inedito dal titolo "Off The Grid". Ne è passata di acqua sotto i ponti e i Cellador nel frattempo hanno dovuto assestare più volte anche la line-up con numerosi cambi.

 

A livello pratico, tutto questo tempo è servito anche per rimescolare le carte sul piano musicale? Qui le cose si fanno più complesse: se è vero che comunque la band mantiene una forte matrice power-speed c'è anche da evidenziare come essa sia in parte smussata e resa più digeribile rispetto al primo lavoro. Il gruppo dimostra un po' più di coraggio rispetto agli esordi, anche se bisogna ammettere che è ancora ancorato alla regola non scritta che la velocità è fondamentale. Purtroppo questa rimane come maggiore difetto della band, indicando questa composizione come figlia diretta della precedente, riportandone in parte i problemi. Qualche esempio però di maturazione del sound lo abbiamo, la title-track, nel cuore del full-lenght, si presenta ricca e carica, non perdendo in velocità, guadagna in pienezza e corporatura, il chorus è avvolgente e ben sostenuto dalla batteria, e dai riff di chitarra. Inoltre, avvicinandosi alle parti finali, i pezzi sembrano farsi sempre più vari, nonostante il credo della band sia tutto sommato invariato: accelerare sempre quando possibile. Lo stesso discorso fatto per la canzone precedente vale senza dubbio anche per i pezzi "Shimmering Status" e la conclusiva "Running Riot", potenti, dal ritmo sostenuto ma anche coinvolgenti. Le prime tre tracce sono una scarica dietro l'altra, galvanizzanti sì, potenti anche, l'atmosfera però avrebbe guadagnato anche con qualcos'altro in più, magari con sound più atmosferico. Da sottolineare la prova vocale del cantante e chitarrista Chris Petersen, pulita ed energica, sempre sul pezzo. Interessantissima la cover della canzone "Good Enough" di Cyndi Lauper, ben riuscita, in grado di riscrive un classico degli anni Ottanta con lo stile tipico della band in questione, insomma non il solito lavoro tributo. Da sottolineare che, comunque, sia la tecnica esecutiva che le qualità di registrazione sono sempre ottime, per tutta la durata dell'incisione, il sound è limpido e nonostante le velocità raggiunte non ci sono sbavature e gli strumenti giungono sempre limpidi all'orecchio.

 

Il ritorno dei Cellador dunque come si assesta? Il sound e lo stile della band restano nella maggior parte invariati, un power-speed deciso, ma in alcuni casi ripetitivo. Ci sono però dei momenti che evidenziano la maturazione musicale della band e magari ci fanno ben sperare per il futuro. L'album in se si guadagna la sufficienza, anche per la capacità esecutiva del gruppo. Speriamo che i punti di maturazione siano ben sfruttati dalla band e che non si resti ancorati alla velocità, la quale non può essere sempre l'elemento forte.





01.Sole Survivors
02.Break Heresy
03.Shadowfold
04.Wake Up The Tyrant
05.Off The Grid
06.Swallow Your Pride
07.Shimmering Status
08.Good Enough
09.This Means War
10.Running Riot

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