Cento
The Wrong Side of the Ocean

2015, Maciste Dischi / Audioglobe
Indie Rock

Recensione di Davide Fadani - Pubblicata in data: 14/04/15

Potenziale. Potenziale é la parola chiave di questo album di esordio dei Cento. Come quando raccogli un sasso da terra e lo tieni in mano davanti ad una vetrina. Potenziale.


Ti viene da domandarti dopo aver ascoltato questo album perché quella vetrina non l'abbiano sfondata dopo averci urlato davanti tutto quel tempo... "The Wrong Side of the Ocean" é un buon prodotto e quindi partirei con i punti forti. Filippo, Iacopo, Alessandro e Alessio che poi sono i Cento sanno quello che fanno con uno strumento in mano. Senza bisogno di strafare, di assoli vorticosamente uguali a se stessi battuta dopo battuta. Il ritmo dell'album è sempre vivo, non ci sono cali di tensione e questo la dice lunga anche sulla capacità compositiva del quartetto toscano. Se volete un'idea di cosa c'è nell'album potrei dirvi che spaziamo dal rock da stadio dei Foo Fighters (come in "Babylon") all'universo indie pop made in Uk ("Need you naked"). Cantato rigorosamente in inglese e qui scavalliamo, perché se da una parte questo dà un'aria più internazionale al disco (soprattutto se sorretta da una pronuncia valida) dall'altra, per inclinazione personale, preferisco sempre chi si cimenta con la propria lingua. Cantare in inglese in Italia ci dà più di una mano. Intanto é decisamente più semplice inserire ululati e onomatopee anglofone nei propri testi piuttosto che le dure e spigolose italiche costruzioni. Secondariamente i contenuti potranno essere decisamente più "contenuti". L'uso dell'italiano ci mette decisamente più in gioco.

 

Dicevo il potenziale. I Cento suonano bene ma si "celano" artisticamente dietro un suono eccessivamente compatto e lineare. É vero che non ci sono cali, ma nemmeno picchi. Manca forse un pó di cattiveria o di paraculaggine compositiva. Tre note che messe in modo diverso rendono unico un brano anche se l'hanno già scritto quarantamila persone prima di te. Si "celano" dietro l'inglese che dà un'aria decisamente esterofila all'album, ma li inserisce in un calderone enorme di band che cantano come loro in inglese. In definitiva siamo ancora davanti a quella vetrina in attesa che la sfondiate con una bella sassata. Daje!





01. Saturated Images on the Paper
02. Babylon
03. Need You Naked
04. Killer On The Loose
05. River
06. 100 Ways to Love
07. Rolling'On
08. It Pounds
09. Prison of Ice
10. Stuck on the Wrong Side of the Ocean

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