Avevamo già trovato Caterina Nix in “Angels Of The Apocalypse”, secondo episodio del progetto Avalon di Timo Tolkki, e, per quanto non avesse avuto tanto spazio quanto le sue più illustri colleghe, era riuscita a suscitare vibrazioni positive. Oggi la troviamo di nuovo fianco a fianco con l’ei fu deus ex machina degli Stratovarius, questa volta con un progetto su misura per lei, Chaos Magic. Il guaio è di questo disco proprio non ce n’era bisogno.
Caterina ha una buona voce, ma non spicca per originalità, né per mordente, lasciandosi sì ascoltare facilmente e piacevolmente, ma altrettanto sguscia via dalla mente dell’ascoltatore per impigliarsi nella grande matassa delle voci femminili del panorama odierno. Gran parte dei testi (scritti da Timo Tolkki), inoltre, sono abbastanza banali, per non dire insipidi. Fortuna non pervenuta neppure sul fronte strumentale: il chitarrista e produttore scandinavo ci presenta uno dei lavori meno ispirati in assoluto, con tanto di arrangiamenti presi di peso dalla sua stessa metal opera Avalon (alcuni passaggi e l’intera linea vocale di “Passion Flow”, gran parte della parte strumentale di “Dead Memories”) o di scelte alquanto discutibili, come l’insensato stacco di “I’m Alive” tra il ritornello e la parte più dolce solo voce, ripresa e resa leggermente meno fastidiosa in “Dangerous Game”. Va detto, però, che la prima parte “Right Now” dà quella piccola scossa che oramai non speravi più di trovare dopo quaranta e passa minuti di cardiogramma piatto. “The Point Of No Return” infonde un po’ di speranza nell’ascoltatore, perché Tolkki si affida alla sua classica forma-canzone e non sbaglia, peccato che sia l’unico brano decente e che sia quello che conclude il disco.
Una caratteristica però chi ha lasciati a dir poco basiti, al di là della qualità generale: “Chaos Magic” è un album prodotto in collaborazione di uno degli esponenti di spicco del power metal a livello chitarristico, ma non ha neppure un assolo di chitarra, nemmeno per sbaglio. Questo è grave, gravissimo, soprattutto considerando che gran parte dell’opera in esame è costituita da brani privi di mordente e ridondanti proprio perché la sequenza strofa-ritornello si perpetra stancamente in continuazione; laddove poteva esserci spazio per un assolo, il più delle volte è stato invece inserito uno breve stacco acustico o comunque più dolce, ma il risultato è l’ulteriore amplificazione del senso di incompiutezza delle varie composizioni. Certo, la sola perizia solistica di Tolkki non avrebbe salvato d l’intero lavoro, ma avrebbe quantomeno alleviato la noia dell’ascoltatore.
“Chaos Magic” non può essere promosso, per il semplice fatto che si mette d’impegno ad affossarsi da solo. Un unico brano quasi godibile ma che dà la stessa sensazione degli altri: essere di fronte a basi non complete al 100%. Non godibile per i fan delle voci hard rock / metal femminili, non godibile per i fan di Timo Tolkki, non godibile per i fan di un certo metal facilotto. Non godibile, punto e basta.
Chaos Magic
Chaos Magic
2015, Frontiers Records
Heavy Metal
01. I'm Alive
02. Dangerous Game
03. One Drop Of Love
04. Seraphim
05. From The Stars
06. A Little Too Late
07. PassionFlow
08.Dead Memories
09. Please Don't Tell Me
10. Right Now
11. The Point Of No Return