Arrivano direttamente da Genova e il loro nome è tutta una storia, una di quelle storie che è troppo ingombrante raccontare in due righe, visto che parliamo di uno degli attori più eccentrici e trasformisti dei nostri tempi: Christopher Walken. Ebbene, i Nostri hanno saputo unire la passione per l’attore in questione con la propria musica. Bando alle ciance però, qui si parla di musica e non permetteremo certo che un nome così importante metta il disco in seconda luce; il sound proposto dai genovesi in questo loro debutto intitolato “I Have A Drink” è uno stoner costruito molto bene su strutture heavy rock, spennellato ora da influenze punk ora da alcune reminiscenze che portano direttamente a quanto fatto da Chris Cornell e dai suoi Soundgarden, cosa che non intacca assolutamente la personalità dei nostri.
Trentacinque minuti di legnate pesanti, riff rocciosi, digressioni strumentali e una voce, quella di Davide Marrazzo, che non trova un equilibrio stabile tra inglese ed italiano - ma abbiate pazienza, non è qui che risiede il vero problema. Fossimo davanti a una band senza personalità non ci saremmo certo trattenuti dallo scriverlo, ma neanche questo sembra il caso dei Nostri. Ricapitolando: i Christopher Walken sono provvisti di personalità ed alcune idee interessanti, si mostrano ben sorretti da una produzione che valorizza la buona riuscita finale del prodotto, corredato da un artwork abbastanza macabro che ben si sposa con l’immagine del sopracitato attore... Cosa non funziona? La vera e propria mancanza di due o tre canzoni (o almeno una) che riescano in qualche modo a suonare diverse... "I Have A Drink" soffre vistosamente a causa della sindrome del “singolone”, che durante l’ascolto sembra arrivare ma in realtà non arriva mai.
I Christopher Walken ci presentano quindi un lavoro essenzialmente ben fatto ed interessante in alcuni frangenti strumentali che rimandano a qualche altro gruppo senza far dimenticare cosa stiamo ascoltando. Forse la proposta è ancora un po’ acerba (alcuni rimandi hard rock con l’aggiunta dell’italiano, ad esempio, non riescono nel loro vero intento). Andrebbe fatta un po’ di chiarezza, pur tenendo a mente che questa non vuole essere una critica negativa, bensì costruttiva.