Chronos Zero
Hollowlands (The Tears Path Chapter One)

2016, Scarlet Records
Progressive Metal

Recensione di Roberto Di Girolamo - Pubblicata in data: 20/01/16

Le descrizioni che le case discografiche fanno delle proprie band sono spesso esageratamente trionfalistiche a causa di ovvi motivi promozionali. A volte però le lodi sperticate lasciano il posto a descrizioni tutto sommato oggettive. Nel promuovere gli italianissimi Chronos Zero ed il loro secondo concept album intitolato "Hollowlands (The Tears Path Chapter One)", la nostrana Scarlet Records riporta: "Una delle band più promettenti della nuova scena progressive metal".

 

Innanzitutto il lavoro in questione non viene aperto dalla solita intro strumentale spesso noiosa e pedante, ma da un vero e proprio brano travolgente come "The Compression of Time" sorretto da tonnellate di ritmi spezzati tanto in voga. La caratteristica che subito salta all'orecchio è un'assoluta padronanza nel bilanciare correttamente le varie sezioni tra loro, a differenza di moltissime altre formazioni "prog" che incollano tra loro in modo insensato parti antitetiche, azzoppando il songwriting e sbandierando una certa dose di dilettantismo.

 

Essendo il lavoro un concept caratterizzato da un grande varietà musicale e profondità concettuale, poco utile risulterebbe una selettiva divisione tra i singoli brani. Tuttavia, tra le tracce presenti nel lotto risaltano senza dubbio "Fracture", divisa tra codette irregolari, interventi solisti al fulmicotone e inserti vocali che spaziano dalle harsh vocals alle parti recitate e "Who Am I? (Overcame by Blackwater Rain)", introdotta da un assalto in scala minore armonica non troppo originale ma dannatamente efficace, sostenuto da un incidere volutamente zoppicante di cassa che ne accentua l'impatto, rinvigorito poi successivamente dall'unione con le percussioni etniche nella parte in stile mediorientale. "Oblivion Pt.1 - The Underworld" è un altro highlight, dove un tempo alla Meshuggah viene accentato da staccati di ottoni oscuri e sublimato da suoni minacciosi di sottofondo, cesellando una composizione costantemente in bilico tra fiera brutalità e pacata melodia. Impossibile tacere della parte centrale, in cui le note si fanno stanche e puntate in piacevole antitesi con gli assalti solisti intrecciati tra tastiera e chitarra.

 

Gli ingredienti che compongono la formula dell'ensemble sono oggigiorno abbastanza canonici, ma il dosaggio e la qualità sono piuttosto differenti. La voce femminile si distingue per diversità di utilizzo rispetto a quella di altri act simili e il suo uso ponderato aumenta l'efficacia dei passaggi in cui c'è bisogno di un impatto emotivo più profondo, alzando l'asticella qualitativa di tutto il platter.
Inoltre, le orchestrazioni e gli altri suoni di contorno sono sempre ben inseriti negli arrangiamenti, arricchendo il materiale e non svilendolo con l'aggiunta di elementi inutili.

 

La produzione sonora a opera di Simone Mularoni (DGM) è poi indubbiamente devastante, davvero al pari di quella degli studi esteri più blasonati. Ogni nota è soppesata maniacalmente tra chitarre massicce pluricorde, basso profondo ma abrasivo, voci al loro posto effettate nella giusta misura, parti soliste che siedono correttamente nell'insieme e una batteria ben presente per tutto il lavoro (obbligatorio l'uso di sample aggiuntivi, visto il numero di elemento presenti nel mix).

 

La perfezione assoluta non esiste, e anche "Hollowlands" presenta qualche difetto, certamente di poco conto. Paradossalmente proprio la ricerca del segmento ritmico ad effetto rende diverse parti piuttosto simili tra loro, ma questo è l'unico scricchiolio compositivo imputabile ai ragazzi.

 

Un'oncia di personalità in più proietterà direttamente la band tra le formazioni più meritatamente conosciute nell'intero genere di appartenenza.





01. The Compression of Time
02. Fracture
03. Shattered
04. On the Tears Path
05. Who are you? (A Shape of Nothingness)
06. Who am I? (Overcame by Blackwater Rain)
07. Ruins of the Memories of Fear
08. Phalanx of Madness
09. Oblivion Pt. 1 - The Underworld
10. Oblivion Pt. 2 - The Trial of Maat
11. Oblivion Pt. 3 - The Harp
12. The Fall of the Balance
13. Near the Nightmare
14. From Chaos to Chaos

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