Tengger Cavalry
Cian Bi

2018, Napalm Records
Folk Metal

"Esiste una terra tanto vasta da potersi specchiare nel cielo?"
Recensione di Marco Migliorelli - Pubblicata in data: 02/06/18

Esiste una terra tanto vasta da potersi specchiare nel cielo? Nell'immaginario di tutti risulterebbe intuitivo rispondere con le steppe asiatiche. Poco meno di dieci anni fa, Ganganbaigal Nature, polistrumentista cinese, ha raccolto i simboli di questa vastità, sposando il cielo alla terra nel nome del dio Tenger, il padre delle sfere celesti secondo la tradizione sciamanica. Nascono così, attorno alla sua figura, i Tengger Calvary, un nome completo della potenza del dio celeste unita a quella tellurica dell'emblema per eccellenza delle brulle pianure asiatiche: il cavallo. Corrispettivo musicale di questa sinergia, una massiccia compenetrazione di folk con un tripudio di strumenti tradizionali della cultura mongola, e metal, dalle sonorità classicamente heavy degli ultimi lavori fino, a ritroso, alle origini più sporche e agguerrite dei primi lavori. Il tutto corroborato dal throat-singing di Ganganbaigal, inizialmente in cinese fino a cedere al solito inglese. La formula funziona, e sulle orme delle temute orde a cavallo dell'est, si profilano all'orizzonte brani come "Golden Horde" o "Sunesu Cavalry", dall'omonimo album, col suo bel montante black-folk ed un uso esasperato degli strumenti tradizionali; o ancora la bellissima "Cavalry in Thousands", dal più recente "The Expedition".

 

Il gruppo ha successo e convince, perchè non usa la musica folk unicamente come semplice salvacondotto verso i porti sicuri della musica globale, ma riserva alla personalità del proprio immaginario tradizionale il giusto spazio espressivo, complice anche un certo gusto per l'effetto scenico-musicale di Nature, forte del suo (infine conseguito) master in composizione di musica per film. L'equilibrio sembra raggiunto e l'interesse supera i confini dell'ambiente di riferimento, forse anche per la trasversalità del profilo musicale di Ganganbaigal. Arriva il debutto alla Carnegie Hall di New York...

 

Perchè allora siamo qui a scrivere un epitaffio? Perchè alla firma del contratto con Napalm, è seguito un album scialbo, "Cian Bi" e di lì a poco la chiusura del progetto Tengger Cavalry, una formazione negli ultimi tempi sempre meno stabile e centrata unicamente sulla forza coesiva di Nature. Potremmo parlare di "Cian Bi" per sottrazione di tutto quanto scritto nella premessa. Nell'ultimo lavoro dei Tengger Calvary sono proprio coesione e ispirazione a mancare. Paragonato alla freschezza, alla personale irruenza di lavori meno recenti, "Cian Bi" si presenta con brani troppo brevi e lineari, incapaci di fondersi in un unico viaggio dell'immaginazione. La scelta di un cantato generalmente pulito - è il caso del finale spezzato di "Redefine" o della semi-ballad in clean, "Just Forgive" -, alternato ad un throat-singing più piano ed a tratti robotico, più che ipnotico, si risolve in alcuni momenti ispirati, soprattutto nella prima metà del disco, come nella buona titletrack "Cian Bi (Fight your darkness)" o nella discreta "Our Ancestors".

 

L'album si lascia ascoltare ma resta indistinto sullo sfondo, calca la scena dell'orizzonte senza catturare l'interesse di chi scruta per perdersi. La componente folk, - vedi la sezione strumentale di "One Track Mind" -, nel suo ricco dispiegarsi fra strumenti a corda come igil e morin Khuur, è ancora qui, ma a sostegno di brani molto poco incisivi, con ritmiche stanche e prevedibili sul piano più schiettamente metal. L'ottima "Strenght" recupera addirittura una certa veemenza, tornando a strizzare l'occhio ad una divinità benevola, ma nel complesso viene meno un fondamentale elemento di profondità narrativa che un artista del calibro di Ganganbaigal potrebbe tranquillamente recuperare ed evolvere con un nuovo progetto. 





01. And Darkness Continues
02. Cian-Bi (Fight Your Darkness)
03. Our Ancestors
04. Strength
05. Chasing My Horse
06. Electric Shaman
07. Ride Into Grave And Glory (War Horse II)
08. Redefine
09. A Drop Of The Blood, A Leap Of The Faith
10. The Old War
11. One Tribe, Beyond Any Nation
12. Just Forgive
13. One-Track Mind
14. You And I, Under The Same Sky
15. Sitting In Circle

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