Si sa che questo tipo di operazioni rischia di fare felice quasi solo lo zoccolo più duro tra gli appassionati. I Napalm Death, con una carriera ultratrentennale, avendo cambiato più volte formazione (nessun membro di quella originale è infatti presente) e costruendo tuttavia un discorso musicale coerente e in perenne sviluppo, cruciale per il grindcore/noise, e per aver ispirato decine di artisti delle nuove generazioni, possono permettersi anche un poco di automitologia. Ci piace ricordare di loro l'atteggiamento fieramente avverso al music business delle grandi etichette, a cui l'act risponde con una gestione da anni indipendente del proprio materiale, affidando in pratica all'etichetta solo la distribuzione e la promozione. Questa raccolta celebra l'equilibrio raggiunto con il mercato in una collaborazione ormai lunga, nonché lo stile messo a punto dalla band nella sua versione Terzo millennio. Il piglio è sempre oltraggioso e ribelle, la politica e la società sono sempre il target primario, la rabbia è inalterata.
Certo, essendo materiale "di secondo grado", non possiamo aspettarci né troviamo l'omogeneità di un disco. Se si tratta del primo opus dei Napalm Death che ascoltate, forse è il caso di passare ai loro lavori maggiori, anche solo al recente e graffiante "Utilitarian". Se invece avete già setecciato in lungo e in largo i loro classici, è esattamente ciò che fa per voi.
Troviamo infatti radunate diverse chicche che facilmente passerebbero inosservate su una b-side o in una special edition: pezzi come "Earthwire" incisa nel 2014 e scaricabile sino ad oggi solo presso il sito della Fondazione DZI (in solidarietà al Nepal per i danni del terremoto del 2015). "Oxygen Of Duplicity", originariamente pubblicato su uno split EP coi Melvins del 2013, "Outconditioned", una cover dei Despair apparsa sulla compilation del 2008 "Covering 20 Years Of Extremes". Oppure "Legacy Of Yesterdays", davvero rara, apparsa sul Flexi EP del magazine Decibel nel 2010; tutti pezzi che faranno la felicità dell'antico seguace, così come del giovane accolito. A noi ha fatto piacere trovarci anche "Phonetic For The Stupified", dallo split EP coi Voivod del 2013, e la travolgente "No Impediment To Triumph (Bhopal)", dallo split EP con i Converge del 2012. Una selezione ricca e forse un po' dispersiva data la mole, ma che merita di essere avidamente compulsata.