Coleman Hell
Coleman Hell [EP]

2015, Columbia Records
Pop

Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 14/12/15

Columbia è una divisione di Sony. Columbia ha tagliato ogni legame con i fasti del passato. Columbia punta sugli artisti onnivori e issa la vela verso le spiagge cognitive dell'immaginazione. Columbia ogni tanto azzecca - o meglio, dissemina talent scout affinché non si faccia sfuggire - l'artista giusto. Prima di tutto perché artista totale, quello che sa raccontare e coinvolgere con una visione del mondo tutta sua, un lato storto di proposta e soluzione, una piccola conquista di verità. Poi perché la padronanza degli strumenti è totale e innovativa, e celebra un grande controllo vocale, un timbro degno dei grandi (Bublè, Timberlake, Pat Monahan) che nel piano e nella disposizione di tastiere ed effetti costituisce un groove di pregevole fattura. Poi c'è l'ironia di un EP che non è un EP, o che può esserlo se paragonato a un 2016 carico di sorprese, di un inferno raggiunto col sorriso e una discreta dose di autostima, di un forziere di potenzialità racchiuso in un laptop. Coleman Hell si presenta al mondo che egli stesso descrive con una sfrontatezza imposta ma educata, impugnando un microfono che è scettro, forse, di un nuovo modo di contemplare il Pop self-made.



01. Sitcom
02. 2 Heads
03. Thumbalina
04. Take Me Up
05. After Hours
06. Move On

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