È dello strabordante garage rock ad aprire “Battle In The Swamp”, prima traccia della nuova release dei Conan. “Man Is Myth (Early Demos)” è una proposta di brani grezzi e sperimentali registrati in sala prove e in studio la cui prima demo dà l’essenza dell’intera compilation: “Battle In The Swamp” è una manata in pieno volto per le cavalcate sludge e i vocals provenienti dall’abisso intimo di Jon Davis. La pesantezza della sua chitarra costruisce un trascinante muro del suono, mentre il basso di Chris Fielding contribuisce alla cattiveria del sound del duo britannico. Crudità e nudità si rincorrono a creare un brano circolare archetipo dell’heavy metal originale.
I Conan dimostrano di essere subito la prova che “un tizio nella sua stanza con un amplificatore da 10 watt può assolutamente girare il mondo e suonare davanti a grandi folle”, esattamente come dichiara Davis.
I Conan ruggiscono a ogni nota. Le loro distorsioni sciolgono i nervi. Basta ascoltare “Satsumo”, brano presente in due versioni, del 2006 e del 2009. La versione del 2009 è veloce e potente, i suoi suoni sono densi e improvvise sono le variazioni ritmiche del brano, caratterizzato da brusche distorsioni stoner/sludge. La versione del 2006 invece sembra meno distante: i suoni e la gutturale voce di Davis, profonda quando è urlata, non provengono dalle caverne. “Satsumo” rivive quindi nella sua doppia identità.
Rimbomba dappertutto “Man Is Myth (Early Demos)”. Non a caso i Conan si fanno chiamare Caveman Battle Doom. Il variegarsi delle tonalità sludge di “Krull” tiene immerso l’ascoltatore anche dopo sei minuti di componimento. “Gravity Chasm” è un pezzo heavy/doom altamente intriso di tecnica e sentimentalismo; con “Foehammer” ci abbattiamo contro vibrazioni ricche delle distorsioni proprie dello stoner. “Doomed Iron Boss” segna quindici minuti di composizione prima strumentale, poi cantata, infine ancora strumentale. Corposa, mastodontica, granitica, è una bufera, nonché un condensato di note alte e basse, di riff, riverberi e pace. Quando sembra arrivare la quiete, lo stoner ci desta da quel sonno capace di generare mostri. È la ciliegina sulla torta di un album, “Man Is Myth - Early Demos", equivalente dei Conan nella loro era primordiale. Non c'è nulla che affascini più della crudezza delle idee sottostanti a ritmi lenti e cadenzati.