Employed To Serve
Conquering

2021, Spinefarm
Alternative Metal/Metalcore

Gli inglesi toccano, finalmente, il loro stato di grazia.
Recensione di Giampiero Pelusi - Pubblicata in data: 17/09/21

Come si può arrivare a capire che una band ha raggiunto il suo picco di creatività? Una risposta generale è piuttosto complessa da articolare, ma ci sono dei dischi che parlano da soli, e lo fanno sin dalla prima traccia. L'opener "Universal Chokehold" è sufficiente per confermare le attese della nuova fatica degli Employed To Serve: "Conquering" è una dichiarazione di guerra, una forte presa di posizione con cui gli inglesi ci comunicano di aver toccato il loro stato di grazia.


A due anni di distanza dalle atmosfere grigie e tetre di "Eternal Forward Motion", la band di Woking opta per un nuovo abito musicale dalle trame molto più ricercate: a tratti si potrebbe erroneamente pensare ad un cambio di stile piuttosto forzato , ma pigiando assiduamente il tasto replay, ci si rende conto di come gli Employed To Serve abbiano finalmente scovato la loro via maestra, impacchettando un disco che del metalcore abrasivo del passato conserva solo alcune componenti in funzione di un alternative metal influenzato pesantemente dal groove moderno. "Twist The Blade" ci fornisce uno spaccato del nuovo immaginario musicale degli Employed To Serve, in cui il riffing, ormai slegatosi dalle strutture hardcore dirette e senza fronzoli della precedente uscita, si fa molto più vario e libero; il duo Sammy Urwin/David Porter secerne tutta la sua tecnica alle sei corde, con assoli frenetici che non assumono più il ruolo di "decorazioni" occasionali, ma diventano parte integrante delle tracce.

 

La stessa Justine Jones trova nella strumentale l'ambiente perfetto per il suo screaming asciutto e tagliente, che in "Conquering" perde il suo valore centrale per alimentare una migliore coesione tra voce e strumenti, un'unione perfezionata anche dalla sovente apparizione al microfono di Sammy Urwin. "Exist", "The Mistake" e la title track dimostrano il tutto, sbranando l'ascoltatore con cambi di tempo schizofrenici ed un riffing mai stanco e mai ripetitivo. Dai martellanti mid tempo di "Sun Up To Sun Down" e "World Ender" scaliamo le marce per le sgasate di "Set In Stone", senza trovare nemmeno un secondo di tregua. Tutte le influenze e le vibrazioni che hanno dato linfa vitale all'intera carriera degli Employed To Serve sono miscelati in dosi concentrate e precise al milligrammo in "Conquering", andando a compilare una ricetta segreta per una portata succulenta dove metalcore, groove, sprazzi di death e accenni di nu metal colpiscono le papille gustative con sapori decisi, ma dal contrasto assolutamente soddisfacente.

 

"Conquering è un'uscita importantissima, perchè potrebbe rivelarsi l'apice e, contemporaneamente, punto di non ritorno degli inglesi: un album magnetico di ottimo metal moderno, che sfrutta le sue mille facce per colpire l'ascoltatore in più punti diversi, tramortendolo e risollevandolo più e più volte fino a temprarlo definitivamente. Ci vorrà del tempo per capire se gli Employed To Serve potranno spodestare i grandi nomi della scena, ma il presente parla chiaro e brilla verso di loro: aspettiamoci delle sorprese.





01. Universal Chokehold
02. Exist
03. Twist The Blade
04. Sun Up To Sun Down
05. The Mistake
06. We Don't Need You
07. Set In Stone
08. Mark Of The Grave
09. World Ender
10. Conquering
11. Stand Alone

 

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