Si odono echi di Bon Jovi, appunto, Journey e Nightranger e questo è quanto. "Cry Before Dawn" è una sciolinata di melodie orecchiabili e incredibilmente catchy che si adattano perfettamente alla timbrica e allo stile di Edman, qui sotto i riflettori come mai prima.
Se si è un po' avvezzi al genere e soprattutto alle precedenti avventure musicali di Edman, "Cry For Dawn" sarà una mezza via tra un viaggio sulle vie della memoria, roba da lacrimoni e groppo al cuore per i ricordi che certi suoni fanno scattare, e un gioco al rimando, al "ma questo dove l'ho sentito?", una sorta di caccia al tesoro dove al posto di indizi sul prossimo luogo dove cercare c'è un riff, una melodia o un intero ritornello che ti suona simile a qualcosa che hai già sentito e non ti metti buono finchè non hai identificato a quale brano stai pensando.
Questo lo rende un album brutto? Assolutamente no. Benchè suoni effettivamente di "già sentito", e pure parecchio, è incredibilmente piacevole da ascoltare, una piccola gemma easy listening con riff potenti e ritornelli ben inquadrati che difficilmente possono essere dimenticati. In particolar modo la parte centrale del disco pare quasi brillare di luce propria, nello specifico "Light A Light", "Can't Go On" e "Bulding Towers". L'ultima in particolar modo ha qualche eco da "Sister Christian" dei Night Ranger, ma permette al cantante di sfoggiare tutte le sue doti canore. Molto bella anche la versione acustica in appendice all'album, completamente spogliata di tutto quello che era superfluo e resa solo con voce e pianoforte, bellissima trovata che dona un'altra luce ad un brano già di per sé piacevole.
In sostanza, "Cry Of Dawn" è un album per fan di Edman e più in generale per chi ama l'AOR leggero e melodico che rispetti determinate regole e non esca troppo dai canoni. Gli altri potrebbero trovarlo un po' noioso, anche se va detto che i pezzi un po' più "tirati", come "Life After Love" e "Tell Me", sapientemente piazzata in fondo all'album per chiudere, fanno la loro bella figura in qualsiasi ambito le si voglia piazzare. Qualche pezzo in più su queste corde e l'album spiccava il volo senza problemi. Così, è un buon disco che però punta troppo basso, non osa e diventa ripetitivo in fretta.