Vexed
Culling Culture

2021, Napalm Records
Progressive Metal/Djent

Un attentato annunciato a tutto ciò che mira a depredare il nostro desiderio di libertà.
Recensione di Giampiero Pelusi - Pubblicata in data: 22/05/21

"We're so accustomed to the pain can't see it's killing us / There's evil right before your eyes but you're oblivious"

 

Riuscite a sentire questo sibilo? Sottile e impercettibile come una fuoriuscita di gas, un innocuo fischio che diventa, pian piano, sempre più assordante, cresce a dismisura fino a risultare opprimente. Le orecchie fanno male, gli occhi bruciano per il dolore. Non è facile sopportare nella vita, lo è ancor di meno quando, per farlo, immagazziniamo nel nostro spirito la rabbia, l'odio e il rancore, chiudendo il tutto con una serratura antiscasso. Cresciamo all'unisono con i nostri demoni, accumulando sul groppone una pressione che, prima o poi, esploderà inevitabilmente con la brutalità di un ordigno atomico. Una deflagrazione annichilente, ma necessaria. È sufficiente un piccolo innesco, il clic che apre dall'esterno la valvola di sfogo: "Culling Culture", ovvero l'attentato annunciato a tutto ciò che mira a depredare il nostro desiderio di libertà.

 


Giovanissimi emergenti della scena prog metal/djent, i Vexed rinnovano quanto di buono sta venendo fuori dall'underground inglese: dall'Hertfordshire si è generato un uragano di violenza viscerale, pronto a scoperchiare l'involucro degli animi deboli e plagiati. Il debut del quartetto inglese sfonda le porte ermetiche dell'ansia, dell'odio e della mancanza di autostima, tirandoli fuori e annientandoli, senza pudore, in un bagno di sangue pubblico. Influenze chiare ed evidenti ne formano il carattere, dal progressive moderno targato Jinjer al djent strabordante dei Periphery, unite anche a qualche frammento di metalcore e di hip hop/crossover, elementi sufficienti per innescare una combustione chimica letale.

 

"Ignorant" scuote il terreno facendolo tremare per qualche secondo, il tempo di preparare il giusto campo d'azione per la terribile "Hideous", una mattanza sonora senza schemi, placata solamente da piccole sezioni in clean. "No amount of nudity can hide the ugliness beneath" canta Megan Targett, facendoci rifiatare dopo un possente massacro strumentale. È proprio la carismatica frontwoman a indirizzare l'andazzo del plot: è un dialogo infuocato col suo doppelgänger quello che viene fuori dalla sua prova vocale, dialogo in cui il growl infernale lancia sguardi ammiccanti alla soave timbrica naturale della cantante. "Epiphany", rievocando i delicati temi del rifiuto dell'autoaccettazione e dell'odio verso sè stessi, spesso guidati dal giudizio crudele chi ci vive attorno, conferma le skills della frontwoman e esalta quelle dell'apparato strumentale che c'è al di sotto. Il riffing di Jay Bacon è scottante, così come infuocate sono le mazzate di batteria orchestrate da Willem Mason-Geraghty. "Fake" e "Narcissist" innalzano i ritmi, mostrando, nel delirio generale, un timido lato crossover ed hip hop, con parti rappate tenute a bada magistralmente dal martellare incessante delle pelli; intanto dall'inferno metallico in cui ci siamo immersi riappaiono scampoli di melodia con "Purity" e "Aurora", due raggi di sole che penetrano con forza il polverone sollevato dal disco. La devastante "Lazarus" infila, per l'ultima volta, il gladio nella nostra schiena, contorcendola a suo piacimento e liberandoci, finalmente, da un fardello emotivo fin troppo gravoso.


Un debut album coi fiocchi, quello confezionato dai Vexed. Brutalità racchiusa in schemi, controllata e incanalata verso vie sicure, un'esecuzione in pubblica piazza contro i persecutori delle privazioni e delle angherie. Un sound intenso che non presenta miracolose innovazioni, ma che sviluppa una già solida base di prog moderno arricchendola con numerose particolarità che conferiscono, quindi, un'identità musicale assolutamente valida e ben marcata. Se vi sentite già distrutti dall'ascolto, c'è una brutta notizia per voi: preparate i giubbotti antiproiettile, questo è solo l'inizio.





01. Ignorant
02. Hideous
03. Fake
04. Epiphany
05. Misery
06. Narcissist
07. Weaponise
08. Purity
09. Drift
10. Aurora
11. Lazarus

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