Dark Fortress
Spectres From The Old World

2020, Century Media Records
Melodic Black Metal

Recensione di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 29/02/20

Necessitava la pazienza di Giobbe per assorbire in toto "Venereal Dawn", album di certo peculiare considerata l'abbondanza di stili proposti, ma allo stesso tempo frastornante e dispersivo. Una praxis, questa, che i Dark Fortress, durante la loro lunga carriera, hanno seguito senza esitazioni, aggiungendo continuamente ingredienti a un piatto già troppo ricco: spesso le varie release posteriori a "Stab Wounds", infatti, si sono impelagate, complici minutaggi da competizione, in una serie di sollecitazioni poco salutari. Il nuovo lavoro "Spectres From The Old World" se da un lato conserva inalterata la presenza di pezzi verbosi ed elaborati, dall'altro tiene a bada quegli sperimentalismi un po' vacui che caratterizzavano lo scorso LP. Aspetto significativo, torna quell'attitudine aggressiva e diretta permeante lavori relativamente meno complessi come "Séance" ed "Eidolon".

Melodic black da salotto, dunque, elegante, globoso, dagli arrangiamenti impeccabili, a tratti armato di pungiglione, sovente volto a comportarsi da contenitore più che da protagonista. Le linee ritmiche conducono i brani sul modaiolo versante death spruzzato di nero che ormai imperversa ovunque; nel caso dei tedeschi, però, la combinazione, a cui non restano comunque estranee le consuete sfumature heavy, regala frutti accattivanti del calibro di "Coalescence", "Pazuzu", "Pali Aike" (decisamente Satyricon oriented), "Pulling At The Threads". 

Davvero molto catchy suona, poi, "The Spider In The Web", gothic metal all'ennesima potenza dal refrain canterino e una coda strumentale - comune ad altri pezzi del lotto - capace soltanto di rendere inutilmente brodoso il finale. Il resto del disco naviga in un mare di ragnatele prog/doom che guarda tanto agli ultimi Borknagar quanto ai Triptykon, e nel quale la title track e "Isa" appaiono i risultati sicuramente migliori. Lavoro, comunque, ambivalente, capace di attrarre e respingere, al pari di (quasi) tutta la discografia dei Dark Fortress: e "Spectres From The Old World" non fa, in questo senso, eccezione.

 





01. Nascence
02. Coalescence
03. The Spider In The Web
04. Spectres From The Old World
05. Pali Aike
06. Pazuzu
07. Isa
08. Pulling At Threads
09. In Deepest Time
10. Penrose Procession
11. Swan Song
12. Nox Irae

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