Dead By April
Worlds Collide

2017, Spinefarm Records/Universal Music
Alternative Metal

Recensione di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 23/04/17

Formatisi nel 2007, i Dead By April, da Göteborg, giungono alla quarta fatica sulla lunga distanza con "Worlds Collide": dopo il trascurabile lavoro omonimo pubblicato nel 2009, con "Incomparable" (2011), furba miscela pop/metalcore, il gruppo ottenne, neanche troppo sorprendentemente, la seconda posizione nella classifica degli album più venduti in Svezia. Il successo venne bissato con "Let The World Know" (2014), disco forse leggermente più sperimentale rispetto al predecessore, ma saldamente ancorato alla redditizia formula già ben collaudata.

 

Dopo importanti cambi nella line up, con l'uscita della voce principale Zandro Santiago e del batterista Alexander Svennigson, sostituiti rispettivamente da Pontus Hjelm, membro fondatore, chitarrista e oggi anche clean vocalist dell'act, e da Marcus Rosell, il combo svedese decide di operare una piccola svolta, specialmente in fase di produzione. Entra infatti a far parte del team Ben Grosse, nel cui carnet figurano nomi di spessore internazionale, quali Marylin Manson, Disturbed e Slipknot: tentativo di rinnovare il proprio sound attraverso l'approdo verso lidi meno scontati di quanto creato finora, pur senza rivoluzioni copernicane.

 

Vibrazioni elettroniche, chitarre dal taglio maggiormente heavy, sezione ritmica aggressiva, frequenti inserti di tastiera, alternanza equilibrata tra cantato pulito e screaming: di sicuro i nostri non lesinano un apprezzabile impegno, di cui non sempre si intravedono i risultati sperati, anche a livello di songwriting, in molti punti scarsamente ispirato ed efficace. Certo si parte alla grande con "Crying Over You", intenso brano sul sentimento della perdita, con Hjelm in gran spolvero nelle melodiche linee vocali, seguita da "I Can't Breathe", di discreto impatto sonoro ed emotivo, e "Playing With Fire", marchiata a fuoco dallo screaming di Cristoffer Andersson. Le note dolenti però non tardano ad arrivare: con "Warrior", "Breaking Point" e "Can You See The Red" i Dead By April, come per arco riflesso, tornano irresistibilmente al passato e la scelta purtroppo si rivela infelice. Banali ritornelli, testi edificanti, pericolosi ammiccamenti dance ed insopportabili "whoah, whoah", dilaganti specialmente in "My Heart Is Crushable", senza dubbio l'apice negativo del platter. Si rientra in carreggiata con la dignitosa "Our Worlds Collide", mentre "This Is My Life" si candida a gemma dell'intero full length, avvolgente e trascinante, con Andersson padrone della scena e liriche finalmente significative. In chiusura due ballad di diverso spessore: largo uso di tastiere e progressioni mid-tempo caratterizzano "Perfect The Way You Are", accorata parabola adolescenziale di facile presa, a differenza invece di "For Every Step" che si stacca decisamente dal resto grazie alla voce profonda ed espressiva del sessantottenne Tommy Körberg, cantante ed attore svedese molto conosciuto in patria e non solo, a cui la band fa esclusivamente da supporto strumentale, lasciando spazio alla performance davvero notevole dell'artista scandinavo.

 

Alti e bassi dunque per "Worlds Collide": se a tratti risulta  piacevolmente accettabile, tuttavia la prevedibilità di alcune canzoni del lotto non dissipa i dubbi circa la direzione intrapresa dai nostri. Sospesi tra la volontà di non deludere lo zoccolo duro dei giovanissimi aficionados e il desiderio di circondarsi di una nuova e più sfaccettata accolita di adepti, i Dead By April restano a metà del guado, con il rischio concreto, in assenza di un convinto cambio di marcia, di impelagarsi a livello qualitativo nelle sabbie mobili dell'anonimato.





01. Crying Over You
02. I Can't Breathe
03. Playing With Fire
04. Warrior
05. Breaking Point
06. My Heart Is Crushable
07. Can You See The Red
08. Our Worlds Collide
09. This Is My Life
10. Perfect The Way You Are
11. For Every Step (feat. Tommy Körberg)

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