Che ne dite? Sembra l'inizio di un fumettone steampunk o di una nuova serie TV SF-fantasy? Sbagliato, sbagliato miei cari. Trattasi infatti della bio fornita alla redazione dalla casa discografica di questa superband di Tokyo. E non è tutto: curiosando sul web si può scoprire che la band nasce (o viene resuscitata..!) nel distretto di Shibuya, in Giappone, nel 2010 e tutti i membri, sin dalle prime esibizioni e nei video, appaiono sempre con maschere di lupo addosso. La band si definisce, lo avrete capito, "forme di vita definitive" create da Jimi Hendrix: impossibile? Nulla lo è per i giapponesi. Infatti, dopo un tour d'esordio negli States, la band si è creata un vasto e fanatico seguito nelle terre del Sol Levante (guardare i video in rete per credere: arene strapiene come neanche per Bruce Springsteen...), ha prodotto quattro album, quattro EP e tre album-video; con questo nuovo EP "Dead End in Tokyo", pensato esclusivamente per il mercato europeo, i MWAM intendono conquistare anche le nostre ignare terre. Che genere suonano? Beh, non difficile da inquadrare: secondo la band i punti di riferimento (oltre al deus ex machina Dr. Jimi) sono band punk rock come i Ramones, i Green Day, i Face To Face, gli Hi Standard e simili.
A noi sembra di trovarci dentro anche i Daft Punk e qua e là un appeal smaccatamente pop che ci costringe a scomodare nientemeno che Justin Bibier. Sì, insomma ci sembra che, fantascienza a parte, i Nostri propongano sostanzialmente un pop rock elettronico che più commerciale non si potrebbe, appena appena corretto dalle distorsioni, confezionato appositamente per orecchie adolescenziali, a cui fa da contorno un bel po' di scenografia e coreografia seducente. Niente di male, sia chiaro: i Kiss ai loro tempi non giocavano su aspetti troppo diversi per conquistare i fans, ma qui il rock è decisamente minoritario rispetto al pop. Pure sul pop abbiamo qualche riserva, perchè da noi certe soluzioni sono inflazionate anche nel pop. Insomma: più One Direction che Kiss (e certamente niente a che vedere con gli Slipknot), al netto delle maschere da lupo. Lo conferma la loro presenza nella colonna sonora di diversi videogames. Il rischio è che, sopra i quindici anni, la proposta musicale risulti un po' scontata. Detto questo, è un prodotto confezionato certamente con cura, professionalità e grande attenzione per gli aspetti visivi, quanto basta per risultare appetibili per il mercato internazionale. Insomma: tutto è al proprio posto, tranne la musica. Le tracce in studio qui presenti fanno sorridere al primo ascolto e al terzo sono già fin troppo ridondanti: che altro dirne? Per chi considera il top della gastronomia hamburger e patatine.