Death Angel
The Evil Divide

2016, Nuclear Blast
Thrash

Recensione di Marco Ferrari - Pubblicata in data: 16/06/16

Il ritorno discografico dei Death Angel si può definire con una parola: esplosivo! A distanza di tre anni da “The Dream Calls for Blood”, la band californiana torna con una lavoro decisamente aggressivo.
 
La scelta di un sound diretto e maledettamente thrash rimanda la mente alla prima era della band (quella culminata nel 1990 con “Act III”) e fa si che The Evil Divide si configuri come uno dei dischi più violenti del combo californiano.
Il cambio di line up avvenuto tra il 2008 e 2009 ha portato nuova linfa ai Death Angel che dopo le sperimentazioni dell’ottimo “Relentless Retribution” e l’oscura cattiveria di “The Dream Calls for Blood” ci offrono un prodotto decisamente pensato alla sede live, ma senza per questo perdere la loro naturale profondità musicale.
 
Il disco si può definire stratiforme in quanto, sotto ad una apparenza diretta e molto pulita, emergono le solite ritmiche molto tecniche e passaggi musicalmente impressionanti. Brani come “The Mouth”, “Cause for Alarm” e “Hell to Pay” donano una scarica di adrenalina incredibile: ritmiche serrate, assoli velocissimi e una voce di Mark Osegueda graffiante come non mai, ecco la ricetta con cui da oltre 30 anni i Death Angel ci deliziano. 
Nel disco non mancano un paio di passaggi meno riusciti come “Lost” e “It Can't Be This”, ma per ogni brano che non convince appieno, la band californiana riparte subito con brani travolgenti.
Di fronte a tanta aggressività la produzione non poteva che adattarsi, andando così ad esaltare il tutto con un suono molto pulito e secco.
 
Un disco scritto e pensato per mandare in delirio i fan in sede live, una vera miscela di energia e tecnica che conferma come ancora oggi i Death Angel riescano a suonare maledettamente moderni e convincenti.
 




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