Nightwish
Decades: Live In Buenos Aires

2019, Nuclear Blast
Symphonic Metal

Una band all'apice, un pubblico emozionato e partecipe, una scaletta che ripercorre vent'anni di carriera. "Decades: Live In Buenos Aires" è il live che tutti i fan dei Nightwish dovrebbero avere.
Recensione di Fabio Polesinanti - Pubblicata in data: 09/12/19

Forse non c'è momento migliore di questo per celebrare trionfalmente i Nightwish, veri e propri pionieri del metal sinfonico, che dalla Finlandia hanno saputo conquistare i palchi di tutto il mondo. Oggi, all'apice del successo, la band aggiunge un nuovo capitolo alla propria discografia: "Decades: Live In Buenos Aires". Si tratta di una scelta significativa per i Nightwish, che decidono di ritrarre il tour di supporto alla raccolta "Decades", celebrata con un'intensa e trionfale serie di concerti in tutto il mondo.

 

Registrato in una venue imponente, l'Estadio Malvinas di Buenos Aires, e in una terra, l'Argentina (e il Sud America), che ha il metal e la band finlandese nel cuore, il live DVD fissa in suono e in immagini una serata decisamente da ricordare per la band e per il pubblico. Si può anche pensare che questo live chiuda un trittico di album dal vivo a cui ha preso parte Floor Jansen, ormai stabile frontwoman del gruppo. Si tratta idealmente di un percorso a tappe, nel quale la cantante si è fatta conoscere con un vero battesimo di fuoco su uno dei palchi più importanti per la musica metal, quello di Wacken, con il live del 2013 "Showtime, Storytime", poi si è imposta con decisione nel successivo album dal vivo uscito tre anni dopo "Vehicle Of Spirit", sino a mettere il punto fermo e deciso sul suo ruolo e su come ottimamente lo svolge con questo "Live in Buenos Aires", in cui affronta la sfida di interpretare numerose canzoni del periodo Tarja, uscendo dal confronto a testa altissima. Se da una parte la diatriba sulle voci dei Nightwish non avrà mai fine, dall'altra non si può certo dire che Floor, con il suo taletnto e il suo carisma, non abbia saputo legittimare il ruolo che ricopre. Forti di ciò, Tuomas e compagni si godono un successo sempre in ascesa, illesi nonostanti gli  eventi del passato.

 

Fatta questa dovuta introduzione, sono molteplici i punti di forza di questo live album. In primis, una scaletta molto eterogenea che tocca in maniera calibrata tutte le fasi della carriera del gruppo finlandese, proprio come nello spirito del tour che la nuova release rappresenta. Lo stesso leader Tuomas ha affermato che, mosso dalla curiosità e dalla gioia quasi primordiale delle prime esperienze musicali, ha voluto mettere insieme una setlist particolare, spinto dal desiderio di presentare la band anche a chi non la conoscesse. Si lasciano apprezzare, perciò, vere e proprie chicche dal passato, come "Elvenpath" e "The Carpenter" dal primissimo album "Angels Fall First", o le emozionantissime "Devil & The Deep Dark Ocean" e "Sacrament Of Wilderness"  dal capolavoro del gruppo "Ocenaborn". Come non esaltarsi, poi, nell'ascoltare "Come Cover Me " oppure "The Kingslayer" da un altro top album come "Wishmaster" per un passato che è predominante all'interno di un concerto tanto celebrativo.

 

La performance di Floor è ottima, qui alle prese con brani dal puro stile Tarja, e con canzoni raramente affrontate prima: una Floor sicura, decisa, padrona del palco, che rafforza nota dopo nota la sua leadership, dolce e tenace allo stesso modo. L'impronta folk, poi, risulta decisamente più marcata, ottimamente eseguita dal maestro e polistrumentista Troy Donockley, che, una volta entrato in pianta stabile nella band, ha apportato un contributo sicuramente nuovo e affascinante al sound del gruppo, rendendo perciò il suo ingresso un'altra scelta azzeccata. I Nightwish scelgono sì una scaletta che strizza l'occhio al passato, ma che non tralascia i grandi classici della band: da "I Want My Tears Back ", a "Nemo" e "Amaranth", sino alla lunga ed emozionantissima "The Greatest Show On Earth", divenuta ormai un punto fermo in chiusura dei live dei Nightwish, con la sua dirompente forza espressiva ed emozionale, che travalica il lungo minutaggio. Non ultimo, ulteriore aspetto positivo da sottolineare è la partecipazione e l'entusiasmo palpabile del pubblico, caratteristica che appartiene al focoso pubblico sudamericano.

 

Un bellissimo live che non può mancare nella collezione degli appassionati dei Nightwish, ma ottimo anche per far conoscere la ventennale storia della band a chi li ha seguiti con meno entusiasmo, o semplicemente per chi ha non ha saputo, forse in maniera semplicistica, guardare oltre il periodo Tarja, che indubbiamente ha rappresentato un pezzo fondamentale della storia dei Nightwish, ma che adesso è solo un passato che non tornerà. Un disco che, sia per la qualità che per iil significato, è un perfetto regalo da lasciare sotto l'albero di Natale, e una perfetta cura contro la nostalgia di chi già freme, in attesa di rivedere il gruppo nei prossimi e attesissimi live.





01. Swanheart
02. End Of All Hope
03. Wish I Had An Angel
04. 10th Man Down
05. Come Cover Me
06. Gethsemane
07. Élan
08. Sacrament Of Wilderness
09. Deep Silent Complete
10. Dead Boy's Poem
11. Elvenjig
12. Elvenpath
13. I Want My Tears Back
14. Amaranth
15. The Carpenter
16. The Kingslayer
17. Devil & The Deep Dark Ocean
18. Nemo
19. Slaying The Dreamer
20. The Greatest Show On Earth
21. Ghost Love Score

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