Deez Nuts
Binge & Purgatory

2017, Century Media
Hardcore

Trenta minuti di puro hardcore australiano, fuligginoso e furibondo: i Deez Nuts di JJ Peters urlano il loro ritorno su un mercato ormai affezionato. 
Recensione di Valerio Cesarini - Pubblicata in data: 16/07/17

Leggere della nuova fatica di una band che si chiama Deez Nuts può far quantomeno alzare un sopracciglio a qualcuno, ma immaginate: hardcore punk incazzato, pesante, vocalist scatenato, brani della canonica durata di un paio di minuti e poi li presentano sul palco con un moniker che, signori e signore, lasciamo a voi il piacere di tradurre.

La cifra artistica della band tutta australiana è dunque un semplice equilibrio fra la musica heavy e il nome demenziale; c'è la voglia di farsi sentire, la foga e il sudore: non si urla di certo solo per rabbia. "Binge & Purgatory" è il quinto album in studio di una formazione ormai ben salda nella scena dell'hardcore più fumoso e pesante e rappresenta forse la volontà dei Deez Nuts di spingersi ancora oltre, verso una musica con sempre meno spazio per il riposo, per la melodia, per la leggerezza. Lo dice il singolo d'apertura, "Binge/Purgatory", che comincia con 50 secondi di eloquenti rumori e feedback, per poi esplodere nella summa hardcore del disco, "Purgatory", fra groove incessanti e linee vocali di un JJ Peters non solo più consapevole, ma ancora più su di giri.


Come prevedibile, il riffing pesante e il cantato cadenzato accompagneranno tutto il disco, creando un muro indistruttibile di chitarre fangose, parole taglienti e ritornelli da circle pit. In generale forse un album più "lento" di altri lavori harcore, salvo qualche eccezione ("Remedy"), più scurito dall'attitudine in bilico fra l'edonismo e la voglia di gridare senza porsi troppe domande. Qualche featuring di livello (Scott Vogel dei Terror e Jamey Jasta degli Hatebreed), qualche intermezzo fuori di testa ("Carried By Six") preludio di altrettanto corte track hardcore, molti riff intellegibili e quasi da strapparsi i capelli.

 

Che non si creda però che tutto ciò che la band ha da offrire si possa fermare ad un nome quantomeno particolare e ad un po' di casino: nella bolgia di "Binge & Purgatory" risaltano alcuni piccoli accenni a soluzioni differenti e, di nuovo, che validano le intenzioni della band. Da linee di basso esaltanti a breakdown decisamente heavy, spezzare ogni tanto il carattere scatenato dei Deez Nuts non può che giovare ad un ascolto che, comunque, si baserebbe lo stesso sull'estrapolare un pezzo ogni tanto da un disco-raccolta. Tirare le conclusioni, allora, non è così difficile: come si può dire di molti lavori di questo ambito, questo album non è difficile da ascoltare. Ma può essere difficile da apprezzare per chi mai si è dedicato al genere, e, al contrario, regala momenti di interesse e di sfogo ai fan che non potranno rimanere delusi.





01. Binge
02. Purgatory
03. Antidote
04. Commas & Zeros
05. Break Out
06. Discord
07. Lessons Learned
08. Carried By Six
09. Cakewalk
10. For What It's Worth
11. Hedonistic Wasteland
12. Remedy
13. Do Not As I Do

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