Da una parte uno dei migliori (e sottovalutati) chitarristi in ambito AOR e dintorni come Mike Slamer, dall'altra la voce di Andrew Freeman, frontman dei Last In Line: due fuoriclasse che congiungono i relativi talenti e danno vita ai Devil's Hand, progetto musicale capace di incorporare, in un unico brand, i limitrofi background di entrambi gli artisti. Certo, nel debutto omonimo l'impronta compositiva e stilistica del guitar hero britannico resta piuttosto preponderante, ma il timbro polivalente del singer di Los Angeles, poco incline a camminare sempre e comunque sul velluto, conduce il disco, in alcuni momenti, nei territori di un hard robusto e lievemente spigoloso.
L'album, pervaso da una cascata di accordi al led che non supera quasi mai la soglia di tolleranza necessaria per un ascolto sufficientemente sano, a eccezione della magniloquente "We Come Alive" e dell'affettata ballad "Justified", viene corroborato da discrete dosi di ritmo ed energia capaci di lasciare il segno: dalle cadenze tirate di "Rise Above It All" all'enfasi pump della title track, dal refrain esplosivo di "Unified" al piglio irruente di "Push Comes To Shove", i nostri palesano una gamma di soluzioni abbastanza vivaci e in grado di solleticare anche le orecchie di un parterre di fruitori meno âgée rispetto alle loro band di provenienza. È invece la raffinatezza del reticolo armonico l'elemento principe della terza tranche del lotto: che si tratti dei fraseggi radiosi e incisivi di "Falling In" e "Another Way To Fly", delle reminescenze sudiste di "One More Time" o delle leccornie vintage "Heartbeat Away" e "Drive Away", il gruppo associa le efficaci prelibatezze del songwriting all'amore per la tradizione radiofonica a stelle e strisce.
I Devil's Hand, dunque, centrano il bersaglio al primo appuntamento, viaggiando su una strada ben conosciuta e lungo la quale non serve accendere segnali luminosi per schivare eventuali zone accidentate: si sfiora qualche sbandata, eppure la classe dimostrata al volante protegge l'intera comitiva. Con il favore della melodia.