Diamante
Coming In Hot

2018, Eleven Seven Music
Rock

Recensione di Paolo Stegani - Pubblicata in data: 14/07/18

Capelli color cobalto, bellezza indiscutibile ed una voce al vetriolo: Diamante non è soltanto una cantante emergente, ma un ottimo esempio di female artist dalle idee chiarissime. Un nome che già da un po' di tempo si fa sentire su Youtube, strappando di prepotenza consensi in quasi tutti gli amanti del pop rock. Dopo il primo singolo dal sound volutamente anni '80 "Coming In Hot", brano di apertura nonché titolo dell'album, e la convincente cover di "Had Enough" dei Lower Than Atlantis, entrambe subito accolte con entusiasmo dal popolo del web, il primo lavoro in studio della cantante è il vero banco di prova. Tra le frontwomen in circolazione, possiamo dire con certezza che Diamante si sappia distinguere. La sua voce non è solo un'altra goccia nell'oceano, bensì un biglietto da visita inconfondibile.

 

Non annoia, "Coming In Hot", anzi: è un susseguirsi continuo di riff convincenti e arrangiamenti non scontati, il tutto abbracciato da una voce che, proprio come una pietra preziosa quale il diamante, sa dare di volta in volta il proprio riflesso migliore. "Sound Of Us" salta alla gola pronta a mordere, ed è proprio questo brano a far capire che "Coming In Hot" non è un altro scontato album pop rock. La bandiera della femminilità non è a mezz'asta ma sventola fiera, soprattutto in quei brani che osano spingersi verso sonorità più hard, come "F.L.A.G. (Fight Like A Girl)" e "Defintely Not In Love", autentico treno in corsa. La voce di Diamante sale subito a bordo, e non sfigura mai. La paura più grande, quando si recensisce un album come questo, è che l'onda dell'entusiasmo si debba prima o poi infrangere su qualche brano fin troppo melodico e, per forza, meno convincente. Le ballad insapori, insomma. Temendo il peggio sulle note iniziali di "Sorry" e "Bullet Proof", ci si trova fortunatamente a ricredersi. I ritmi cadenzati e la inevitabile melodicità di strofe e ritornelli non affossano i brani, tenuti a galla senza fatica da un'interpretazione vocale estremamente gradevole. Più scontati, d'accordo, ma non per questo meno adatti o graditi. Meno riuscita, proprio per queste ragioni, "Black Heart", ma si può perdonare per via di una più convincente parte centrale che ne risolleva le sorti. La successiva "Crazy For You", poi, spazza via quel poco di perplessità. L'errore più grande che si possa commettere è proprio lasciarsi addolcire, abbindolare dagli occhioni e dai dolci tratti del viso della lead singer, molto più letale e spietata di quanto non sembri. E' bene tenere alta la guardia, soprattutto quando ci si imbatte in quelle che ritengo le vere sorprese della tracklist: "Sleepwalking" è un riuscitissimo esperimento metal, "Kind Of Love" un perfetto connubio di strofe calme e ritornelli spinti al massimo, "War Cry" una pop song degna di questo nome che accarezza la dubstep.
"Lo Siento" è la romantica conclusione, una versione in spagnolo di "Sorry", che sembra essere l'ultimo tassello necessario per completare il mosaico sfaccettato che è "Coming In Hot" e per questo non risulta un riempitivo, ma una versione alternativa più che riuscita.

 

Fra pop, hard rock ed elettronica scorre un album ben costruito, capace di staccarsi, e non di poco, da tanti altri lavori contemporanei. Non è l'innovazione a far risaltare "Coming In Hot", ma la convinzione ed il metodo con cui è evidente siano stati composti i brani. "Backseat ride to the emerald city / You make me feel, oh, so pretty / Handcuff me like a dirty cop / Fuck my safe word, don't you stop": ciò che viene cantato è la verità, la voce non vuole e non sa mentire. In un'ipotetica partita a poker, Diamante ha giustamente giocato sin da subito tutte le proprie carte (con)vincenti, attirando su di sé un'attenzione che sembra meritare. La cosa più bella, mentre si ascolta la sua voce, è pensare a quali assi nella manica possa nascondere, e non vedere l'ora che li giochi. Nel frattempo le lasciamo volentieri vincere la prima mano.





01. Coming in Hot
02. Sound Of Us
03. Had Enough
04. Fight Like A Girl (F.L.A.G.)
05. I'm Sorry
06. Haunted
07. Sleepwalking
08. Bulletproof
09. Kind Of Love
10. Black Heart
11. Crazy On You
12. Definitely Not In Love
13. War Cry
14. Lo Siento

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool