The Dodos
Individ

2015, Polyvinyl Records
Indie/Folk

Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 17/02/15

Giocare con il ritmo è come giocare con il fuoco, è come uno sport estremo. Pericoloso, a volte insensato, ma la forza della scarica di adrenalina che colpisce il protagonista una volta eguagliato il livello sperato, rimane impareggiabile. Sporcare il battito dei colori con la tonalità dei tamburi è una scommessa di cui chi vince può fare a meno di vantarsi, perché la riproporrà in loop ad ogni spunto creativo che la propria mente si renderà conto di aver partorito. Stuzzicare con cautela fa bene alla salute di chi stuzzica, e a lungo andare anche a quella di chi, paziente, si lascia stuzzicare. Perché in fondo sa aspettare il momento dell'illuminazione, che giunge progressivamente come il sorgere del sole in una località tropicale, già più che paga di calore e luce. "Individ" è il sesto disco dei Dodos dal 2006. Meric Long e Logan Kroeber confermano il proprio irrefrenabile estro creativo e ripartono in tour, ridenti e beati, guidando con leggiadria un lento carro armato corazzato di sublime e impalpabile luminescenza.



01. Precipitation
02. The Tide
03. Bubble
04. Competition
05. Darkness
06. Goodbyes and Endings
07. Retriever
08. Bastard
09. PatternShadow

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