Down
Down IV – Part II

2014, Roadrunner Records
Southern

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 14/05/14

A due anni di distanza da “Down IV: Part I - The Purple EP”, il supergruppo americano è pronto a svelare al mondo il secondo EP della serie (ricordiamo, il piano è di arrivare a quattro), intitolato semplicemente “Down IV – Part II”. Un come-back che fortunatamente torna a far brillare la luce sul combo originario di New Orleans, dopo la prima parte non proprio irresitibile.

Detto che i mini-album sarebbero dovuti uscire tutti in breve tempo l’uno dall’altro e che ognuno avrebbe dovuto concentrarsi su un particolare aspetto della musica dei Down, dobbiamo constatare che col presente lavoro le premesse iniziali del progetto sono venute decisamente meno. Due anni sono comunque molto tempo e a differenza del “The Purple EP”, sì incentrato sugli influssi doom dei nostri, “Down IV – Part II” sembra piuttosto un concentrato del “Down sound”, con la sua ricchezza e stilemi classici in bella mostra, non facendo alcuna predilezione o caratterizzazione particolare.

Poco male perchè le nuove tracce convincono, muovendosi nel territorio caro ad Anselmo e soci, quello a cavallo tra il southern, l’heavy, lo sludge e il doom, non smuovendo (come prevedibile) l’orizzonte sonoro dei nostri, ma almeno convincendo su tutta la linea con trentasei minuti ampiamente godibili. Il cambio da Kirk Windstein, deciso a dare totale attenzione ai suoi Crowbar (scelta che ha premiato, possiamo già anticipare i buoni risultati del nuovo “Symmetry in Black”), a Bobby Landgraf è così fluido da passare indolore, perfettamente inserito in un meccanismo oliato a dovere. Del resto quando a vegliare dall’alto c’è quel sant’uomo di Tony Iommi (ascoltare su tutte la lunga “Conjure”) difficile cascare male, bisognerebbe impegnarsi.

Un EP che a dispetto della lunghezza, offre una bella varietà di soluzioni, dai momenti più rozzi e sguaiati (complimenti quando si parla di Phil Anselmo) ad altri più sinistri e mastodontici (“Bacchanalia” ad esempio) e una band in forma che sforna riff a ripetizione. Nulla di clamoroso, ma se vi piacciono i Down, questo “Down IV – Part II” non potrà non incontrare i vostri gusti.



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