Edo Avi
Lontano da Qui

2016, Autoprodotto
Pop Rock

Recensione di Costanza Colombo - Pubblicata in data: 11/12/17

Se ogni saga che si rispetti è trilogiforme al quarto romanzo non spetta soltanto l'ardua missione di portare avanti la trama bensì d'aggiungere un quid all'altezza delle aspettative in crescendo. Reduce dalla pubblicazione dell'EP "Come Un Fiume", Edo Avi affronta il drago in agguato dietro al quarto sigillo della sua carriera cantautoriale impugnando un carboncino e una chitarra. La quest musicale dell'artista (pittore+musicista) nostrano stavolta lo ha condotto oltreoceano, a registrare nella Grande Mela realizzando, già in sede di making of, la fuga analogica e geografica centrale in "Lontano da Qui".

 

L'intero progetto, ovvero quel "sogno che ho scelto di vivere" anticipato dal precedente full-length "Disincanto", è totale e traslata evasione, prima fisica e poi mentale. Basta ascoltare le interconnesse "Volerò" / "Vicino o Distante" per ritrovarvi le disperanti volute della coppia in caduta libera ritratta nell'artwork. Insistente desiderio, affermato nella titletrack e implorato in "Portami Fuori Da Qui", di spiccare il volo e separarsi da terra e gregge. A trattenere dal decollo l'aquilone non sono certo le corde in vivace tensione, per la quasi totalità del lotto, o le folate di sax, bensì l'amara malinconia lirica intrisa da toni talmente dillusi a tratti difficili da edulcorare, come lungo i polverosi tornanti di "Strade di Sogni".

 

In contrasto, una musica, leggera per contratto, risulta sempre capace di riempire i vuoti e rammendare le speranze anche al giro di boa di "Benvenuta Nuova Età". Ulteriore confessione dell'autore, in fuga da ipocrisie e promesse vane, la quinta traccia introduce la seconda metà di questa fiaba sonora ambientata nei neri solchi di una campagna familiare nella sua semplicità. Stilizzate sono anche le maschere protagoniste nel video dell'immediata opener "Dimmi Dove Sei", naturalmente illustrato dallo stesso Avi. Che si tratti del profilo animato di un musicista, di un astronauta, oppure della banda in mongolfiera che sfila sulla melodia del rinfrescante e serafico assolo che arricchisce la traccia, ciascuna delle marionette tratteggiate dall'autore è messaggera di una staffetta, di quel fascio di sogni stropicciati ma mai chiusi del tutto nel cassetto.

 

"Insegui i tuoi sogni, ti resteranno solo quelli, inseguili ancora..."





01. Dimmi dove sei
02. Sogni
03. Portami fuori da qui
04. Volerò
05. Benvenuta nuova età
06. Lontano da qui
07. Strade di sogni
08. Vicino o distante
09. Troverai

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