Emiliana Torrini
Tookah

2013, Rough Trade
Indie

Recensione di Nicolò Rizzo - Pubblicata in data: 27/09/13

Quando il titolo del nuovo album "Tookah" è stato annunciato, mi sono detto "sta a vedere che la Torrini ha rispolverato le sue origini italiane". Aspettandomi una Raffaella Carrà in chiave dream pop, mi ha piacevolmente sollevato il fatto di non trovare assolutamente nulla di italiano nell'album! Che cosa vuol dire "Tookah"? In effetti "l'ha inventato lei", ma non è "uno stranissimo ballo": è un termine inventato, che per Emiliana riassume perfettamente una sensazione di equilibrio e di armonia, che ben rappresenta in effetti lo spirito che guida l'album.

A cinque anni di distanza dal rivelatorio "Me and Armini" e a quattro dal successo spiccatamente teutonico del singolo "Jungle Drum", "Tookah" è un album che si discosta dalle sonorità precendenti, assumendo una sfumatura più intimima e personale. Come dichiarato dalla stessa Torrini, rispetto a "Me and Armini", album sicuramente apprezzabile e dalla grande potenzialità radiofonica, questo nuovo lavoro è molto più elaborato e complesso, e la differenza si sente già dall'inizio: con la splendida apertura quasi trip-hop della title track "Tookah", l'album è qualcosa che spicca all'interno della discografia dell'artista per la sua ricerca sonora e per la varietà di registri, passando da pezzi acustici (tendenti al folk) di "Autumn Sun" a potenziali tormentoni estivi come "Speed of Dark", dove l'elettronica la fa da padrona. In "Blood Red", probabilmente il pezzo più rappresentativo del disco, la cantante gioca con questa pluralità di stili presenti nell'album, dividendo di fatto il pezzo in due parti, una più acustica e sensuale e una più cupa e lamentosa, fino a trovare un equilibrio o, per dirla alla Torrini, un "Tookah" nel finale, raggiungendo uno splendido climax che sfocia poi nell'ultimo, interessantissimo pezzo dell'album, "When Fever Breaks", in cui in effetti tutto sembra preso da una strana febbre che porta il disco verso una conclusione psichedelica assolutamente inaspettata, con melodie ripetitive, suoni disturbanti e il respiro affannato di Emiliana che cresca in intensità, quasi un intermezzo di "Whole Lotta Love" che assume dignità di pezzo vero e proprio.

In conclusione, con questo nuovo album Emiliana Torrini si discosta dai lavori precedenti, realizzando un salto di qualità evidente rispetto a "Me and Armini". Superando il pericolo di rimanere ancorata al tormentone radiofonico di "Jungle Drum", l'artista ci regala un disco molto elaborato e ispirato, dove tutti gli elementi trovano il proprio spazio in modo equilibrato, avvicinandosi molto a quell'idea di armonia che il termine "Tookah" dovrebbe rappresentare. Bella prova.



01. Tookah
02. Caterpillar
03. Autumn Sun
04. Home
05. Elisabet
06. Animal Games
07. Speed Of Dark
08. Blood Red
09. When Fever Breaks

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