Entombed A.D.
Dead Dawn

2016, Century Media
Death Metal

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 20/02/16

Negli ultimi anni le vicende legali delle band legate a chi detiene i diritti dei nomi delle stesse hanno tenuto banco spesso tra le notizie pubblicate su periodici e siti internet specializzati. Basti pensare ai Gorgoroth, Immortal e i soggetti di questa recensione, i rinominati Entombed A.D. Ora come ora, il moniker originario, che sostituì quello di Nihilist nel 1989, potrebbe essere usato solo dalla formazione originale della band, ma questo non ha fermato L.G. Petrov, che con un escamotage al limite del ridicolo aggira la sentenza e aggiungendo un Anno Domini al nome originale può andare avanti.

 

Dopo due anni dalla prima release col nuovo moniker, gli Entombed A.D. arrivano sugli scaffali dei negozi di dischi con "Dead Dawn", un disco che grida "siamo gli Entombed A.D. e facciamo death n' roll" ad ogni canzone. Il mix, portato in auge proprio dagli Entombed all'inizio degli anni 90 e poi ripreso da tantissime altre band negli anni seguenti, è una delle commistioni più improbabili e apprezzabili della musica moderna. E gli Entombed A.D. lo sanno fare bene.


"Dead Dawn" è un caso classico, da manuale. Conoscete una persona che non sa nulla di questo genere ed è curiosa? Questo disco potrebbe essere una buona porta d'ingresso. Rispecchia i canoni del genere così bene che potrebbe essere definito quasi un manifesto del genere, benchè questo sia stato scritto oltre vent'anni fa dalla stessa band. Forse un manifesto dell'evoluzione dello stesso?

 

No, perchè il genere - e gli Entombed A.D. - non si sono evoluti più di tanto. "Dead Dawn" è talmente classico da risultare quasi "vecchio". Forse non vecchio, meglio dire anacronistico. Un tuffo nel passato, con un tocco moderno qui e lì. Il risultato è un disco piacevole ma leggermente stucchevole a tratti, con spunti ottimi come l'opener "Midas In Reverse" o "As The World Fell" e la lenta "Hubris Fall", ma abbastanza statico nel complesso.

 

Godibile, questo è certo, intrattiene per bene e vince anche la prova dell'ascolto distratto, ma un po' troppo impostato su fondamenta posate ventanni fa che da allora hanno subito ben poche modifiche.


Non che ci si debba sempre aspettare qualcosa di nuovo da ogni disco di ogni band, però la sensazione in questo caso è un po' quella che si potrebbe avere ascoltando un disco del 1996, piuttosto che uno del 2016. Produzione a parte. Quella è eccellente e il missaggio soprattutto è ben bilanciato.

 

In sostanza "Dead Dawn" è un disco che ai fan piacerà da morire, che offre pochi spunti nuovi ma dimostra come gli Entombed A.D. abbiano ormai una tale padronanza del genere che hanno aiutato a far nascere che non c'è bisogno di composizioni fenomenali per rilasciare un buon disco. Tanto di cappello alla coerenza.





01. Midas In Reverse
02. Dead Dawn
03. Down To Mars To Ride
04. As The World Fell
05. Total Death
06. The Winner Has Lost
07. Silent Assassin
08. Hubris Fall
09. Black Survival
10. Not What It Seems

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