to find those souls alive"
...e l'anima del rock italiano è ancora viva, sono loro stessi a dimostrarcelo.
Gli Evacalls arrivano da Vercelli con il loro album di esordio "Seasons". È un momento decisivo per una band e bisogna dire che loro se la sono giocata piuttosto bene. Colori scuri, cadenze martellanti, un album che è un viaggio di notte, dal buio pesto fino alle prime luci dell'alba. Sembra di attraversare a grande velocità una città vuota, ma illuminata, silenziosa, ma con il ricordo della frenesia del giorno, fino ad uscirne e ritrovarsi in immensi spazi vuoti dove rieccheggia solo quella musica pulsante. Più ampiamente è un viaggio attraverso lo spazio e il tempo che mutano il colore, lo spessore, si fanno percepire diversamente ad ogni passo, ad ogni canzone, così come tutto cambia al passare di ogni stagione.
"Seasons" è un susseguirsi di momenti di introspezione e altri di sfogo, di esplosione. Episodi come "No Silences" o "Monday" sono sicuramente da citare per la loro completezza e brillantezza, per l'ottimo incastro di melodie, effetti usati con criterio, e voci che avvolgono. Non può essere tralasciato il fragore di "The Man Who Lives On The Moon" che, riprendendo l'intro dell'opening track "The Second Winter Of The Year", chiude l'album lasciandoci un po' confusi e pensierosi, come quando si riceve un carico esagerato di informazioni da decodificare e riordinare.
Non si può negare di percepire una certa ruvidità nella produzione, ma è predominante l'attenzione alla composizione e alla cura delle melodie, e non può che essere un bene. Tra rock, elettronica, noise e alternative, l'ispirazione anni Ottanta è assolutamente riconoscibile e perfettamente reinterpretata dal punto di vista di una rock band del 2000... o di un uomo che vive sulla luna. In qualche modo lì è come se il tempo si fermasse. L'uomo che vive sulla luna assiste da lontano allo spettacolo del mondo, in un luogo remoto e dal tempo sospeso, mentre tutto sulla Terra si muove incessantemente.
"The man who lives on the moon
he can think all night long"