In dieci anni si costruisce una passione, una tratta autostradale, un quartiere residenziale, oppure una vita, o anche due. La vita in questione è quella di due artisti giramondo, Fabrizio Cammarata e Paolo Fuschi: un decennio di desideri e pensieri, suoni e viaggi – alcuni assieme a Patti Smith, Ben Harper, James Morrison e Sam Gray, condiviso idealmente con l’intenzione di collaborare ad un progetto cantautorale basato su spontaneità e suoni caldi.
Il risultato definitivo è "Skint and Golden" – dove “skint” corrisponde al nostrano “al verde”, in uscita il 18 c.m. per 800A Records. Disco sincero e viscerale nella sua semplicità, di cui un assaggio è già stato diffuso via radio alla fine dell’estate scorsa: strumentazione essenziale per una dichiarazione d’amore verso la meraviglia del viaggio e della cultura, in un sound ibrido che spazia dall’Indie alla Soul music alla Jack Johnson con indifferenza e dolcezza, nel quale prende forma il fatto di accettare la maturità del necessario, che necessariamente si scontra con la società degli ori e degli allori.
Con l’unico ausilio della comunicazione e la propria forza di volontà, gli amici Fabrizio e Paolo confezionano una bella registrazione sull’asse testacoda Manchester-Palermo, la parentesi europea che racchiude, assieme alla loro, le speranze di milioni di giovani consapevoli e creativi, dimostrando che basta davvero poco per illuminare altre menti e contribuire alla contaminazione del sentimento e della riflessione che viaggia sulle corde di una chitarra.