Fenster
The Pink Caves

2014, Morr Music
Indie/Pop

Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 01/04/14

Seconda fatica in studio per i Fenster, ensemble multinazionale (ci sono un tedesco/polacco, un'americana, due francesi e un produttore greco... e no, non è l'inizio di una barzelletta) invischiato già nell'esordio "Bones" nelle dense trame di un dream pop deviato, minimale e atmosferico secondo le regole, ma che sembrava richiamare, al posto dei soliti scenari eterei e luminosi, l'inquietudine di sonnambulismi e di obliqui incubi a metà.

Innegabile che tali basi abbiano una certa suggestività, e al collettivo guidato dalla stravagante JJ Weihl le idee effettivamente non mancano, anzi son pure tante: il fatto è che si dimostrano, su questa nuova opera, tutte ugualmente confuse. Un po' alla cieca, si barcolla tra momenti di classico indie rock female fronted ("Better Days" e "Sunday Owls") e assurde favolette raccontate tra note elettroniche, come una sorta di Mum un po' più dark ("Mirrors"), fra maldestre operette declamatorie che paiono sbilenchi tributi ai Dead Can Dance ("The Light") e episodi di pop rock dal gusto (?) tipicamente transalpino, che dei Phoenix prendono la vacuità e amplificano, per quanto incredibile possa sembrare, la mollezza.

In "The Pink Caves", dunque, quel che si salva è poco o nulla: rimangono l'interlocutoria e risicata sufficienza dei due brani in apertura, le buone chitarre e l'atmosfera tesa del minuto e mezzo dell'interludio "Fireflies", e praticamente nient'altro. Nel resto della tracklist è del tutto impossibile trovare una direzione (per quanto sbagliata), un filo logico, un senso. Perché una cosa è cercare d'essere poliedrici, un'altra è offrire una proposta tanto disarticolata da sembrare, più che il lavoro di una singola band, una compilation di un'etichetta indie con brani di gruppi diversi - tutti comunque similmente mediocri. E va bene essere lo-fi, ma bisogna star attenti che il "lo", da ricercato vezzo stilistico, non si traduca in un'intollerabile insipidezza, in un'assoluta vuotezza.



01. Better Days
02. Sunday Owls
03. In The Walls
04. Cat Emperor
05. True Love
06. The Light
07. Mirrors
08. On Repeat
09. Hit & Run
10. 1982
11. Creatures

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