Della serie: le apparenze ingannano. "Songs From The Lowest Floor" ti frega con un intro molto shoegaze rock, morbida e ricca di effetti che rendono la malinconica melodia ariosa e più vasta di quello che è - è infatti molto semplice -, quasi in stile Morricone, per poi darti una metaforica sberla dietro la testa che fa quasi male fisicamente.
I Filth In My Garage, quintetto bergamasco, decidono di dare un bello shock all'ascoltatore fin dai primi minuti dell'album, il che è un fatto molto positivo. Il mood si definisce subito, e fin dal primo ascolto è palese che questi ragazzi ci sanno fare, ma è meglio non fermarsi al primo giro nello stereo - o computer che sia - e dedicare un po' di "fatica" in più a "Songs From The Lowest Floor" per capirlo appieno.
Perchè se ci si concentra un po' di più si scopre che l'album ha più strati di quanto si possa pensare, che è ben più articolato di un disco che è così smaccatamente orientato verso un hardcore punk che si tuffa nel noise rock. C'è un songwriting molto articolato dietro, ben congeniato e suonato in maniera eccelsa.
Tutte queste caratteristiche fortemente positive le si possono ascoltare nei pezzi centrali dell'album, "The Awful Path" e "Red Door" - menzione d'onore anche ad "Owl Feather" - i brani più lunghi e più complessi, specialmente "Red Door", che dimostrano quanto un genere così diretto possa anche essere complesso e stratificato. In questo vengono aiutati dal fatto che non hanno paura di usare, o forse abusare, dell'effettistica soprattutto per la chitarra, le cui tracce diventano incredibilmente massicce nella loro semplicità.
In sostanza i Filth In My Garage danno prova di padroneggiare con maestria dei generi non semplicissimi, e non contenti lo fanno mettendoci quel quid in più che rende "Songs From The Lowest Floor" una suggestiva quando leggermente inquietante immagine mentale a metà strada tra la malinconia e la rabbia adolescenziale, con quel pizzico di schizofrenia che rende tutto ancora più "saporito", se potete passarci il termine più culinario che musicale.