Fufanu
Adjust To The Light [EP]

2015, One Little Indian
Post Punk

Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 04/07/15

L'Islanda, è bene ricordarlo, ha un numero totale di abitanti pressoché pari a quello di Bari. Provincia esclusa. Non stupisce dunque che le cronache odierne si sbalordiscano innanzi, tra le altre cose, a una nazionale di calcio che le suona a Repubblica Ceca a Olanda. "Come fanno - ci si chiede - considerato che tolti donne vecchi e bambini li si può fare stare comodi dentro un condominio, ad avere così tanti calciatori validi?"

Noi, che non parliamo di sport ma parliamo di musica, ci poniamo la stessa domanda già da un bel po' di tempo. Perché la sperduta isola dei geyser non è più soltanto Bjork, con le sue stravaganze e il suo fascino fuori dagli schemi e -appunto- pregno d'un freddo esotismo. Negli anni l'Islanda ha osservato, ha assimilato, e ha fatto suoi i generi più impensabili. Tanto che, adesso, può andarli a insegnare a destra e a manca.

I Fufanu hanno deciso di dimostrare che da quelle parti si può e si sa fare anche il post punk e la new wave. E lo fanno impacchettando in un EP le loro prime quattro canzoni, prima di andarsene in tour in giro -manco a dirlo- per l'Inghilterra, a sfidare il fantasma di Ian Curtis. Due ragazzi che in sede live diventano cinque, con un passato da dj di musica techno, che si sente: si percepisce nelle elaborate soluzioni elettroniche di "City Lights - In The Light Of The Night" (titolo più ridondante del 2015?), che posta in termine al breve viaggio di 16 minuti sembra un carezzevole e ammiccante invito alla quiete, un arrivederci alle alte frequenze delle chitarre.

Kaktus (il vocalist, si fa veramente chiamare così) mostra d'aver imparato la lezione dei Bauhaus, cantando disagio sostanzialmente su una sola nota, facendo delle stonature una virtù, rendendosi affabulatore su "The Hours" e più pungente (sì, andava scritto) sull'opener "Adjust To The Light". Nel frattempo, i due accordi che fuoriescono dagli amplificatori di Gulli Einarsson si confondono e si prolungano in sfiancanti code, puntellate di rumori e di sparse effettistiche.

Future Rock è il modo con cui i Fufanu -modestissimi- definiscono la loro musica; e i magazine inglesi sembrano fare a gara a chi usa le parole più roboanti per annunciare quest'esordio come l'evento del millennio. Noi ci andiamo più cauti: in "Adjust To The Light" c'è del buono ma non del nuovo, ci sono discrete intuizioni ma ancora troppo poco per certificare l'effettiva presenza di talento. Vedremo al primo full-length.



01. Will We Last
02. The Hours
03. Blinking
04. City Lights (In The Light Of The Night)

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