La vecchia scuola torna sempre, e se torna c'è sempre un motivo: ricordare che c'è e che c'è stata, ristabilire le gerarchie con moti d'orgoglio, riavvicinarsi ai propri fedelissimi, per respirare ancora le emozioni dei tempi migliori, e, perché no, approfittare ancora un po' di una rendita a cui è spesso difficile dire basta.
Senza mai dimenticare il momento in cui "City Baby Attacked By Rats" e "Give Me Fire" raggiunsero posizioni importanti nelle principali classifiche indipendenti - e non - del Regno Unito, con la corazza più dura che mai, i G.B.H. tornano a fare rumore per il piacere incontrastato dei numerosi fan disseminati per l'Europa e gli States. Come è stato il 2017 per gli Exploited, così il 2018 vede il ritorno sulle scene di una formazione che scosse ossa, mura e Birmingham, dal 1982: anche qui, in una città-roccaforte del Punk di prima generazione, venne coniato lo 'UK82 Sound'. Il resto è storia, è velocità, è un sottobosco di aggressività che talvolta arriva a disturbare il cielo, e che si esprime meglio nel nuovo millennio, quando a correre al proprio fianco c'è la HellCat Records di Tim Armstrong, Rancid.
L'approccio al dodicesimo album di studio da parte di Colin Abrahall e soci non è diverso rispetto agli undici precedenti. C'è - in "Birmingham Smiles" - il patriottismo tipico di chi spesso non ha molto da difendere, se non i propri confini, e il ricorrente riferimento all'eco del concetto di 'No Future' - 'No News' è un allarme, un'abitudine, una necessità. C'è il rispetto della diversità e il disprezzo della monotonia, in una "Population Bomb" che concentra l'essenza esplosiva di questo Momentum. Loud and Fast. La vecchia scuola torna sempre, e se torna c'è sempre un motivo: "Fifty What?".